27 Agosto 2021
Fonte: lapresse.it
"La destra italiana sta equivocando, ci sta marciando, sta inventando tutto", ha detto lo storico dell'arte, accademico e rettore dell'Università per Stranieri di Siena, Tomaso Montanari in merito alle Foibe. "Per fortuna c'è un testo pubblicato. Nessuno nega le foibe, ma è l'uso strumentale, politico che la destra neofascista fa delle foibe che contesto". L'esperto è stato intervistato dall'Adnkronos.
"La destra sta ingigantendo le foibe da un punto di vista storico, numerico e soprattutto cerca di equipararle alla Shoah, dopo aver ottenuto una Giornata del Ricordo messa in calendario. La falsificazione storica è aver creato quella giornata in contrapposizione alla Giornata della Shoah. Questa è la falsificazione, l'equiparazione dei due tragici eventi", continua Montanari. "Pagina tragica le foibe, purtroppo come tante altre - spiega -. Come i bombardamenti americani o quelli degli alleati sulle città italiane, come le bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki". "La Giornata del Ricordo, come è stata concepita è il momento in cui la versione del neo fascismo italiano diventa la versione ufficiale dello Stato', parole sue che condivido", prosegue.
"Non nego le foibe - ribadisce lo storico - Ma contesto l'uso che se ne è fatto e l'uso della Giornata del Ricordo, primo firmatario Ignazio La Russa. E' una legge dei neofascisti. Secondo me andrebbe cancellata". E ancora: "Quello che mi sconcerta è che alcuni deputati della Repubblica siano così ignoranti da non sapere che i rettori non li rimuove il ministro, non li rimuove il parlamento, sono cariche elettive. Esiste l'articolo 33 della Costituzione che protegge l'autonomia delle Università, una volta che un rettore è eletto solo la magistratura lo può rimuovere e solo per reati gravi. Ci vuole l'interdizione".
"Purtroppo tutto ciò dimostra un grave analfebetismo istituzionale e il sommo disprezzo per la libertà di pensiero, per la libertà della ricerca e l'autonomia dell'università - ha concluso Montanari -. Non mi permetto di chiedere le dimissioni di questi parlamentari. Ci dovrebbero però essere parlamentari degni, capaci almeno di conoscere l'ordinamento dello Stato".
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