27 Gennaio 2021
Alessandro Di Battista, foto LaPresse
La sopravvivenza di Conte alla guida dell’ennesimo Governo targato a suo nome rischia di spaccare il Movimento 5Stelle, diviso al suo interno tra anti-renziani e gruppo governista. Sono queste le indicazioni più chiare che emergono dalla riunione dei gruppi parlamentari svoltasi ieri fino a tarda notte. Il ritardo di un’ora dell’inizio dell’incontro ha disturbato alcuni onorevoli grillini che non hanno fatto mancare di far sentire il proprio disappunto. “Certo che siamo sempre gli ultimi ad essere consultati” oppure “I nostri al governo pensano di poter fare senza di noi. Questi alcuni dei commenti che si sentivano di fronte alle web cam spente. Una volta iniziato l’incontro Vito Crimi e Alfonso Bonafede hanno chiesto il rinvio per fare il punto con Giuseppe Conte che, da poco, aveva pubblicato su Facebook il suo appello per un esecutivo di “salvezza nazionale”, mettendo sul piatto riforme e legge proporzionale.
Dopo una breve introduzione sono iniziati gli interventi dai quali si è intuito che uno dei pochi elementi che tiene unite le diverse fronde del Movimento è, ancora, il sostegno al premier uscente, visto come l’elemento imprescindibile affinché i grillini non si spacchino. L’unione di intenti, tuttavia, è tutta qui. Diverse le posizioni su diverse tematiche: in molti chiedono un cambio di approccio perché le urne sono all’orizzonte e l’operazione responsabili è un flop totale.
Nessuno parla platealmente di Matteo Renzi, ma accenni ad Italia viva sì, parecchi.
“Senza i responsabili l’unica opzione per tenerci Conte e masticare amaro e riaprire a Iv. Le alternative sono che, comunque, i renziani rientrino, ma senza Conte, o fare il governo con Forza Italia, comunque senza Conte” è stata la sincera analisi di uno dei parlamentari pentastellati presenti.
La discussione è stata accesa, con il gruppo dei “barricadieri” a far sentire le proprie ragioni e fare scudo contro un possibile ritorno di Renzi.
A concludere, poco dopo l’una di notte, è stato Vito Crimi, capo politico facente funzione dei grillini: “Allora siamo d’accordo: sostegno a Conte e contrarietà ad un rientro di Iv”.
Tutti d’accordo sulla prima parte, molti non sulla seconda, “ma quando ho provato a replicare che la sintesi non era quella avevamo tutti il microfono era silenziato”, si è sfogato uno dei presenti.
E’ uscita allo scoperto Giorgio Trizzino, parlamentare 5Stelle, le cui posizioni vanno prese in notevole considerazione, considerando la sua vicinanza al premier. “Includere Italia viva nel perimetro del nuovo governo significa soltanto proseguire la strada già avviata con una composita forza politica, proveniente in blocco dal Pd, nostro fondamentale alleato” ha scritto su Facebook, lanciando un appello a non disperdere “quanto di buono fatto con il governo Conte due”.
Certo è che un’eventuale svolta è ancora lontana anni luce: l’ex premier e Renzi non si parlano dal 6 gennaio scorso, da quando Conte assicurava, insieme al ministro delle finanze Roberto Gultieri, di aver preso in considerazione numerose delle modifiche proposte da Iv all’interno del Recovery Plan. La risposta a “pesci in faccia” dell’ex sindaco di Firenze spinsero un risentito Giuseppe Conte a dare il via all’operazione “responsabilità”. Azione, in realtà, che sino a questo momento non sta dando i frutti sperati, con tentativi, anche di contattare i massimi vertici di Iv, spesso abortiti. L’impressione è che, con il passare delle ore, una gran parte dei grillini sia spaventata di andare alle urne perché certa della fine della personale carriera politica, ed abbia intenzione di mandare giù qualsiasi boccone. Non la pensa così l’ex ministra Barbara Lezzi, intervenuta sull’argomento tramite un durissimo post: “Una parte del M5s non ha imparato ad individuare le priorità e non ha la tempra per seguire il solco della sua ragion d’essere. Se così non fosse, non avremmo ascoltato, ieri sera in riunione, l’anticipazione dell’intervista di Casini di oggi, in cui impartisce la lezioncina, tratta dalla sua esperienza, secondo la quale non dovrebbe esistere il mai”. Il Movimento non è tutto dalla sua parte ma non sono pochi quelli che la pensano come lei tra i quali spicca Alessandro Di Battista che con un significativo “Chapeau”, ha commentato il post dell’ex collega.
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