22 Dicembre 2025
TIM
Il Consiglio di Amministrazione di TIM, si è riunito sotto la presidenza di Alberta Figari, ha deciso di sottoporre all’Assemblea degli Azionisti un’operazione articolata volta a semplificare la struttura del capitale e rafforzare la governance del gruppo. La proposta, che sarà esaminata in un unico contesto, prevede la conversione delle azioni di risparmio in azioni ordinarie – sia su base facoltativa sia obbligatoria – e una riduzione volontaria del capitale sociale.
In particolare, ai possessori di azioni di risparmio sarà riconosciuta la facoltà di convertirle in azioni ordinarie Telecom Italia con un rapporto di 1 a 1, accompagnato da un conguaglio in denaro pari a 0,12 euro per azione. Al termine del periodo di adesione, le eventuali azioni di risparmio ancora in circolazione saranno convertite obbligatoriamente, sempre con rapporto 1 a 1, ma con un conguaglio ridotto a 0,04 euro per azione.
Contestualmente, TIM propone una riduzione volontaria del capitale sociale a 6 miliardi di euro. Le risorse liberate saranno destinate in parte alla riserva legale, fino a un quinto del capitale post riduzione, e per la quota residua alla costituzione di una riserva disponibile di patrimonio netto. Tale intervento consentirà di riequilibrare la struttura patrimoniale della società, oggi composta per circa il 96% da capitale sociale e priva di riserve distribuibili, allineandola maggiormente ai benchmark di mercato.
L’operazione si inserisce nel più ampio percorso di trasformazione del gruppo, che tiene conto anche degli effetti della cessione di FiberCop, finalizzata nel corso del 2024, e punta a migliorare la liquidità e il flottante delle azioni ordinarie, oltre a ridurre i costi legati alla presenza di più categorie di titoli quotati.
I termini della conversione incorporano premi impliciti che, a seconda del periodo di riferimento, arrivano fino a circa il 21,6% per la conversione obbligatoria. Goldman Sachs Bank Europe e Intermonte SIM hanno agito in qualità di advisor finanziari della società.
La conversione resta subordinata all’approvazione dell’Assemblea speciale degli Azionisti di Risparmio. Coloro che non concorreranno all’approvazione della conversione obbligatoria avranno diritto di recesso, con un valore di liquidazione fissato a 0,5117 euro per azione. L’efficacia complessiva dell’operazione è inoltre condizionata al fatto che l’esborso massimo per il recesso non superi i 100 milioni di euro.
Sul fronte della governance, il Consiglio ha preso atto delle dimissioni dell’amministratore indipendente Umberto Paolucci, efficaci dal 1° gennaio 2026, e ha cooptato all’unanimità il professor avvocato Lorenzo Cavalaglio, che entrerà in carica dalla stessa data.
Alla luce di queste decisioni, TIM ha convocato l’Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti per il 28 gennaio 2026. In quella sede si voterà, tra l’altro, sulla conferma dei consiglieri cooptati, sulla riduzione del capitale sociale e sulla conversione delle azioni di risparmio. Nella stessa data è stata convocata anche l’Assemblea speciale degli Azionisti di Risparmio, chiamata a esprimersi sulla conversione e sulle conseguenti modifiche statutarie.
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