17 Dicembre 2025
Sam Altman, CEO e Co-founder di OpenAI
Amazon valuta un possibile investimento fino a 10 miliardi di dollari in OpenAI, la società sviluppatrice di ChatGPT, aprendo un nuovo capitolo nella competizione globale sull’intelligenza artificiale. Secondo indiscrezioni, i colloqui sarebbero ancora in una fase preliminare e non vincolante, ma l’operazione ipotizzata implicherebbe una valutazione superiore ai 500 miliardi di dollari per OpenAI. L’iniziativa si inserisce in una fase cruciale per la società di AI, che sta preparando il terreno per una potenziale quotazione in Borsa, con stime che in uno scenario ottimistico arrivano a ipotizzare una valutazione fino a 1.000 miliardi di dollari.
L’ipotesi di un investimento da parte di Amazon emerge in un momento di profonda trasformazione per OpenAI. Dopo l’accordo strategico con Microsoft, la società ha adottato una nuova architettura societaria, diventando una public benefit corporation controllata da un ente non profit. Questo assetto ha consentito di superare i limiti della precedente struttura, ampliando la capacità di attrarre capitali privati e facilitando l’accesso a risorse di calcolo fondamentali per lo sviluppo di modelli avanzati di intelligenza artificiale. In questo contesto, l’ingresso di nuovi investitori potrebbe rappresentare un passaggio preparatorio in vista di una futura IPO di dimensioni potenzialmente storiche.
Nonostante l’eventuale apertura ad Amazon, Microsoft rimarrebbe il principale partner industriale di OpenAI. Il gruppo di Redmond detiene infatti circa il 27% del capitale della società e mantiene l’esclusiva sulla commercializzazione dei modelli OpenAI ai clienti dei propri servizi cloud. L’eventuale ingresso di Amazon introdurrebbe quindi un equilibrio competitivo delicato, soprattutto sul piano infrastrutturale, considerando la centralità del cloud nello sviluppo e nella distribuzione delle soluzioni di intelligenza artificiale.
Secondo quanto riportato da fonti specializzate, OpenAI starebbe valutando l’utilizzo dei chip Trainium sviluppati da Amazon Web Services, in alternativa alle soluzioni attualmente fornite da Nvidia e Google. Una simile scelta rafforzerebbe il posizionamento di AWS nella corsa ai semiconduttori per l’AI e contribuirebbe a ridurre la dipendenza da fornitori esterni. Parallelamente, il possibile investimento di Amazon potrebbe fare da apripista a un aumento di capitale più ampio, coinvolgendo altri investitori istituzionali.
Oltre all’aspetto finanziario, OpenAI starebbe valutando la vendita ad Amazon di una versione enterprise di ChatGPT. Resta invece da chiarire se un’eventuale intesa includerebbe anche l’integrazione diretta di funzionalità di intelligenza artificiale nelle piattaforme di e-commerce del gruppo guidato da Andy Jassy. Se confermata, l’operazione rappresenterebbe un ulteriore tassello nella competizione tra le grandi aziende tecnologiche per il controllo delle tecnologie di AI generativa, con implicazioni rilevanti sia per il mercato del cloud sia per le future dinamiche di Borsa.
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