10 Dicembre 2025
Frederik Geertman, Amministratore Delegato di Banca Ifis
Banca Ifis accelera il processo di razionalizzazione delle attività acquisite in vista della fusione con Illimity, attesa nella seconda metà del 2026, e apre a ulteriori cessioni di asset non strategici. Il primo passo concreto è rappresentato dalla cessione a Banca Sella del 50% di Hype, la fintech specializzata in open banking, per un controvalore complessivo di 85 milioni di euro. L’operazione consente al gruppo veneziano di semplificare il perimetro operativo e genera un beneficio patrimoniale stimato in circa 55 punti base sul Cet1.
La vendita della quota in Hype segna l’avvio di un percorso più ampio di ridefinizione degli asset del gruppo, dopo l’opa su Illimity. Banca Ifis punta infatti a evitare sovrapposizioni operative e inefficienze, concentrandosi sulle attività ritenute core per la strategia industriale futura. La fusione con Illimity, una volta completata, potrebbe richiedere un’ulteriore riorganizzazione delle aree non considerate strategiche.
Parallelamente, resta centrale il processo di due diligence richiesto dalla Bce, affidato a PwC, che dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno. L’esito dell’analisi, atteso per l’inizio del 2026, rappresenterà un elemento determinante per orientare le prossime scelte strategiche del gruppo, sia in termini di dismissioni sia di sviluppo delle attività.
Secondo fonti di mercato, tra i comparti oggetto di valutazione figurerebbe anche quello dei crediti deteriorati, che in passato ha rappresentato il cuore del business di Illimity, prima di una progressiva rifocalizzazione verso il segmento performing. La strategia di Banca Ifis, tuttavia, non sarebbe orientata a un vero disimpegno, quanto piuttosto a una razionalizzazione mirata, coerente con il nuovo assetto industriale.
Già prima dell’operazione, Illimity aveva avviato un ridimensionamento dell’assorbimento di capitale legato ai non performing, attraverso operazioni di cartolarizzazione tradizionali e sintetiche. Nel preconsuntivo 2024, la banca aveva contabilizzato svalutazioni di avviamenti per 39 milioni di euro, accantonamenti per rischi e oneri per 20 milioni e rettifiche su note di cartolarizzazione e quote di fondi per 59 milioni. A febbraio è seguita un’ulteriore rettifica da 53,5 milioni, legata a una criticità legale su un credito cartolarizzato.
Nonostante il contesto di riassetto, il mercato ha finora premiato la strategia di Banca Ifis. Secondo Morningstar, dal 1° gennaio al 3 dicembre il titolo ha registrato un rialzo del 25,4%, riflettendo la fiducia degli investitori nella capacità del gruppo di estrarre valore dall’acquisizione e dal successivo riordino. Attualmente Banca Ifis capitalizza oltre 1,5 miliardi di euro.
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