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Missoni, aperte le trattive per la cessione di una quota di controllo del marchio; in pole Authentic Brands, gruppo con ricavi a $32 miliardi

FSI nel 2019 ha acquisito il 41,2% della griffe investendo 70 milioni di euro attraverso un aumento di capitale e sta coordinando il processo per individuare il nuovi partener; AB possiede già di marchi come Reebok, Guess e Champion

09 Dicembre 2025

Missoni valuta la cessione del controllo dopo ricavi 2024 a €120 milioni; utile netto a €8,9 milioni e margine operativo a €16,6 milioni

Livio Proli, Amministratore delegato del Gruppo Missoni

Missoni è entrata in una fase avanzata di trattative per la cessione di una quota di controllo del marchio, fondato nel 1948 da Ottavio Missoni. Il Fondo Strategico Italiano (FSI), che nel 2019 ha acquisito il 41,2% della griffe investendo 70 milioni di euro attraverso un aumento di capitale, sta coordinando il processo per individuare un nuovo partner industriale. Sul tavolo ci sono tre gruppi stranieri, due americani e uno europeo, tra i quali Authentic Brands risulterebbe in posizione di vantaggio. L’obiettivo dell’operazione è accompagnare la prossima fase di sviluppo del brand, dopo un percorso di risanamento che ha riportato Missoni su un sentiero di crescita economica e finanziaria.

Il risanamento e i risultati economici

Negli ultimi anni Missoni ha completato un’importante fase di ristrutturazione, tornando a crescere per ricavi e redditività e riducendo l’indebitamento grazie alla generazione di cassa. Il 2024 si è chiuso con ricavi pari a 120 milioni di euro, un margine operativo lordo di 16,6 milioni e un utile netto di 8,9 milioni. Per l’anno in corso è atteso un ulteriore miglioramento della redditività, sostenuto anche da nuovi accordi nel settore dell’arredo casa e da contratti di visibilità internazionale, tra cui la sponsorizzazione delle divise del personale di volo di Delta Airlines.

La strategia industriale e l'espansione retail 

Dopo la chiusura della seconda linea M Missoni e importanti investimenti sulla filiera produttiva, tra cui l’acquisizione di Tricotex a Gallarate, specializzata nella maglieria di lusso, il marchio intende ora rafforzare la propria rete di negozi monomarca. Missoni risulta infatti ancora sottorappresentata in Asia e in Nord America, mercati strategici per la crescita futura. Il piano di espansione retail richiede tuttavia risorse finanziarie rilevanti, che la famiglia non può sostenere da sola, rendendo necessario l’ingresso di un partner con una maggiore capacità industriale e finanziaria.

I potenziali acquirenti e il ruolo di Authentic Brands

FSI, guidato da Maurizio Tamagnini, sta conducendo le trattative senza advisor finanziari e ha escluso i fondi di private equity, privilegiando un interlocutore industriale. Tra i tre soggetti coinvolti, Authentic Brands appare in pole position: il gruppo statunitense, guidato da Jamie Salter, genera 32 miliardi di dollari di ricavi e controlla marchi come Guess, Reebok, Prince, Juicy Couture, oltre agli italiani Champion e Nautica, con una rete di oltre 30.000 negozi e corner nel mondo. Dopo il fallimento delle trattative per Marc Jacobs con LVMH, Salter ha riavviato i contatti con FSI all’inizio di novembre, pur senza aver ancora ottenuto un’esclusiva. Oltre al prezzo, la scelta finale dipenderà dalla solidità del progetto industriale e dalla capacità di valorizzare il potenziale di Missoni anche nei segmenti del tessile e dell’arredo casa.

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