04 Dicembre 2025
Pierroberto Folgiero, Amministratore Delegato di Fincantieri
Giunto al termine il Defense Summit 2025, promosso da Il Sole 24 Ore e dall’Istituto Affari Internazionali (IAI) con la collaborazione del Centro Alti Studi per la Difesa (CASD). L’evento, svolto in modalità digitale, ha riunito i principali protagonisti del settore, dalle istituzioni politiche ai vertici militari, dalla NATO alle principali imprese del comparto.
Il summit parte dalla constatazione che negli ultimi anni, i conflitti internazionali, a partire dall’aggressione russa all’Ucraina, e i crescenti episodi di guerra ibrida (tra cui violazioni dello spazio aereo e attacchi informatici alle infrastrutture digitali di diversi Paesi europei) abbiano allertato e spinto l’Alleanza Atlantica, l’Italia e l’Unione Europea a riconoscere la necessità di rafforzare le proprie capacità di difesa e sicurezza.
In questo contesto si inserisce l'intervento dell’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, il quale ha sottolineato come le minacce tradizionali si stiano negli ultimi anni sovrapponendo a quelle più recenti, rendendo indispensabile un’integrazione tra capacità convenzionali e strumenti non convenzionali.
In dettaglio, l'Amministratore Delegato di Fincantieri ha dichiarato come l'azienda "stia imprimendo una spinta industriale, guardando quello che succede all'estero, alle marine primarie e secondarie e alle nuove tecnologie in mare" dove "le minacce del passato si sommano a quelle attuali" e per cui occorre "fondere gli strumenti convenzionali e non convenzionali" e "concentrare l'attenzione su droni subacquei e di superficie e sistemi di comando e controllo". Nel rilevare che "abbiamo sovranità tecnologica", il manager ha inoltre sottolineato un’ambizione che "parte dai droni e dalla loro capacità di dialogare con i mezzi convenzionali. Abbiamo bisogno di soluzioni, un insieme di tecnologie che devono funzionare in modo integrato”.
Folgiero ha poi proseguito, ribadendo come "Il grande servizio che deve fare l'industria, a parte ridurre i costi è quello di accorciare i tempi di realizzazione". In questa direzione, il piano industriale di Fincantieri punta a "ridurre di un anno i tempi di costruzione di una fregata, aggiungendo che anche per un sommergibile bisogna accelerare i tempi di costruzione che non possono essere di 7 anni ma devono essere necessariamente molto meno".
Con riferimento alle nuove tecnologie, l'Amministratore Delegato ha poi concluso affermando: "il polo nazionale della subacquea ha fatto un lavoro formidabile grazie al quale i droni subacquei sono adesso una realtà. La fase 2 del piano è dare capacità di reazione, evolvere il payload con nuove tecnologie. Per questo stiamo lavorando a stretto contatto con aziende piccole e grandi, per accelerare e tagliare un po' le curve". Infine ha sottolineato l'importanza della "sinergia con il mondo della Marina e della Difesa", mentre a proposito della propulsione navale nucleare ha commentato:"potremo riportare in Italia le navi mandate all'estero come rivincita dell'occidente sulla tecnologia del mare".
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