02 Dicembre 2025
Guido Grimaldi
Guido Grimaldi, il Presidente di ALIS, è intervenuto all'assemblea generale 2025 di ALIS:
"Autorità, Istituzioni, Forze dell’Ordine, colleghi imprenditori, giornalisti, gentili ospiti, è un grande piacere ritrovarci all’Assemblea Generale ALIS, che rappresenta ogni anno un momento di dialogo, riflessione e visione. Un’occasione per evidenziare il percorso straordinario di ALIS e per condividere le sfide che abbiamo davanti. Voglio ringraziare i nostri Soci, che con fiducia, impegno e costante partecipazione rendono viva la nostra Associazione. Ringrazio i relatori che saranno moderati da Bruno Vespa, Monica Maggioni e Massimo Giletti e tutte le Autorità. Desidero rivolgere un sentito ringraziamento al Presidente del Consiglio On. Giorgia Meloni per il messaggio che ha voluto inviare anche quest’anno alla nostra Assemblea. Le sue parole valorizzano concretamente l’impegno del Governo e del mondo dei trasporti e della logistica, incoraggiando tutti noi a proseguire con determinazione nel percorso di crescita e innovazione del Paese. ALIS oggi rappresenta 2.450 Soci, 476.000 lavoratori e 150 miliardi di euro di fatturato aggregato. Dietro questi numeri ci sono persone, imprenditori, collaboratori e famiglie. Ci sono idee, valori condivisi, spirito imprenditoriale ed investimenti concreti. Viviamo in un’epoca di profondi cambiamenti e, nel quadro delle tensioni internazionali, abbiamo apprezzato ogni iniziativa volta a favorire la stabilità e la fine delle guerre. In particolare, guardiamo con speranza alla firma dell’accordo di pace per Gaza, promosso dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, con l’obiettivo di porre fine a un conflitto che ha provocato innumerevoli vittime e sofferenze. Allo stesso modo, valutiamo molto positivamente l’annuncio della sospensione degli attacchi Houthi nel Mar Rosso, un’area a lungo esposta a criticità che hanno messo a rischio le catene di approvvigionamento su scala globale, la sicurezza dei marittimi nonché delle donne e degli uomini delle nostre Forze Armate. A loro va il nostro più sincero riconoscimento per aver garantito, con professionalità e senso del dovere, la protezione delle nostre navi e la salvaguardia della libertà di navigazione. Sentiamo inoltre il dovere di ribadire, ancora una volta, la necessità che si giunga quanto prima a una pace giusta e duratura tra Russia e Ucraina. Questi scenari geopolitici, insieme al rallentamento o all’accelerazione della crescita di diverse aree del mondo, stanno ridefinendo rotte commerciali, costi energetici e catene del valore, condizionando i mercati e influenzando le prospettive di sviluppo anche per l’Europa. Il Fondo Monetario Internazionale prevede che il commercio mondiale crescerà del 3,2% nell’intero 2025 seppur con differenze tra le diverse aree geografiche. L’Europa procede a un ritmo più lento rispetto agli Stati Uniti e all’Asia: la crescita reale del PIL per l’Eurozona è stimata allo 0,9%, mentre l’Italia, pur beneficiando di un’inflazione contenuta ed una produzione industriale stabile, registrerà una crescita pari allo 0,6%. È inoltre importante segnalare le preoccupazioni delle imprese per il ritorno del protezionismo, con dazi e guerre commerciali che colpiscono soprattutto le filiere dell’automotive e farmaceutiche. Nonostante questo difficile momento, il nostro Paese sta comunque dimostrando un equilibrio in termini di crescita ed occupazione grazie all’impegno dei nostri eccellenti imprenditori e lavoratori. L’Italia sta tornando ad assumere un ruolo primario grazie anche all’azione del nostro Governo e alla sua forte credibilità in ambito internazionale. È necessario, tuttavia, che anche l’Europa ritrovi una visione comune, scegliendo se essere un attore principale o un semplice osservatore dei nuovi assetti globali. L’Europa deve sostenere le imprese nei percorsi di decarbonizzazione, innovazione e sicurezza energetica. Invece le sta tassando e ne sta compromettendo la competitività nel mercato mondiale. Pensiamo all’ETS e al Fuel-EU Maritime che stanno producendo distorsioni concorrenziali, perché applicate solo al trasporto marittimo, e geografiche, perché riguardano solo rotte intra-europee. Queste tassazioni rischiano di penalizzare ulteriormente imprese e cittadini europei. Ad aggravare questa distorsione della concorrenza modale vi è anche il posticipo dell’ETS 2 per il trasporto stradale dal 2027 al 2028. Se da un lato comprendiamo che questa notizia è positiva per le imprese di trasporto su gomma, dall’altro questo rinvio aumenta la differenza prodotta dall’ETS sul trasporto marittimo, alimentando così una concorrenza sleale tra le autostrade del mare ed il trasporto tutto strada. Purtroppo, diverse compagnie armatoriali europee lamentano un back shift modale, ossia il ritorno di centinaia di camion al giorno dalle Autostrade del Mare alla strada, facendo così un salto indietro di 30 anni rispetto a chi ha creduto ed investito in queste politiche lungimiranti, come la ex Commissaria europea ai trasporti Loyola de Palacio. Ricordiamo che, proprio con riferimento all’ETS per il settore marittimo, entrato in vigore nel 2024 e destinato ad aumentare nel 2026 con un’applicazione completa al 100%, la stima degli extra-costi per questo triennio ammonta a circa: 1 miliardo di euro a livello italiano e 13 miliardi di euro a livello europeo, considerando tutte le compagnie che scalano porti europei. ALIS chiede una maggiore incisività del Governo italiano in Europa affinché si possa lavorare alla revisione della Direttiva ETS o, almeno, affinché a livello nazionale ciò che proviene dal mare, ritorni al mare, cioè che i proventi derivanti dallo shipping vengano reinvestiti totalmente nello stesso settore. Non dimentichiamo che vi è inoltre un rischio di doppia tassazione: quella europea già in vigore con l’ETS quella mondiale che sarà introdotta a breve dall’organizzazione marittima internazionale IMO con il Net Zero Framework. Le imprese marittime che lavorano su traffici europei si troverebbero quindi a dover fronteggiare doppi oneri economici nonché conseguenti distorsioni di mercato ancora più marcate. Tutto ciò preoccupa l’intero cluster marittimo e gli operatori che utilizzano l’intermodalità, poiché la modalità più virtuosa e più ambientalmente sostenibile, che emette la metà rispetto al tutto strada, rischia di continuare a perdere competitività con un rischio ormai molto possibile che, qualora i camion dovessero tornare su strada, aumentino emissioni, incidentalità e costi di esternalità. Attraverso il Centro Studi ALIS abbiamo dimostrato quanto il nostro cluster sia sostenibile, grazie a: 5,6 milioni di camion sottratti dalle strade nel solo 2025, 135 milioni di tonnellate di merci trasferite a mare e ferro. 5 milioni di tonnellate di CO2 abbattute in Europa, 6,5 miliardi di euro di risparmio economico per le famiglie italiane. Senza considerare il beneficio prodotto dall’intero indotto della blue economy, che in Italia vale oltre l’11% del PIL. Questo lavoro importantissimo non può essere compromesso da tassazioni ideologiche e discriminatorie. A maggior ragione, auspichiamo un aumento dei fondi destinati al Sea Modal Shift e Ferrobonus almeno a 100 milioni di euro annui per ciascuna misura, grazie ai quali potremo proteggere i traffici che in questi ultimi 30 anni sono stati spostati dalle strade verso l’intermodalità marittima e ferroviaria, e con l’augurio di poter lavorare nuovamente per spostare i traffici verso modalità più ambientalmente e socialmente sostenibili. Occorre una politica lungimirante per il rilancio di un piano di trasporti e logistica in Italia ed in Europa. In ottica di rafforzamento del sistema logistico ed intermodale, con favore prendiamo atto dell’approvazione della Legge Quadro sugli interporti, attesa da oltre 30 anni per una maggiore integrazione della rete interportuale italiana, così come del disegno di legge di Riforma portuale, volta a garantire più trasparenza, efficienza degli spazi portuali e libera concorrenza per tutti gli operatori e i terminalisti che devono operare in maniera leale su scali strategici nazionali. Il nostro ruolo è quello di continuare a favorire il dialogo tra le infrastrutture, come porti, interporti, aeroporti e autostrade, così come di anticipare i target di sostenibilità e l’utilizzo di nuove tecnologie. Sosteniamo ed apprezziamo gli investimenti dei nostri Soci: nuove navi a basse emissioni, treni di ultima generazione, aerei altamente tecnologici, camion elettrici e alimentati con biocarburanti, nuove linee e collegamenti intermodali, infrastrutture più moderne ed efficienti, nuovi terminal pronti per il cold ironing, soluzioni digitali all’avanguardia. L’intera filiera logistica non si limita a muovere merci e passeggeri, bensì muove il Paese, muove il futuro, connette culture e territori. E lo fa in un momento storico in cui i commerci globali stanno cambiando. Dobbiamo senz’altro consolidare i mercati storici del Nord Europa e del Mediterraneo, mantenendo salda la nostra capacità di esportare valore e competenza, ma parallelamente vediamo che le nuove rotte verso l’Asia, che rappresentano un ponte naturale tra Europa e Oriente, stanno aprendo straordinari scenari di sviluppo ed opportunità. Un successo di ALIS è rappresentato dai nuovi collegamenti tra Italia e Turchia introdotti dai nostri Soci, che hanno portato ad una reale riduzione del costo logistico. La crescita ed il consolidamento su questa rotta, con 4 navi impiegate e oltre 3.000 semirimorchi e camion a settimana, pari a circa il 60% del mercato, genera infatti effetti positivi per l’intero ecosistema italiano marittimo-portuale, rafforzando la competitività dei nostri porti, stimolando investimenti infrastrutturali ed offrendo prezzi di trasporto più competitivi. Ne deriva già oggi un beneficio per tutta la comunità portuale generando nuova occupazione non solo nei porti ma anche a livello retroportuale ed interportuale. Tutto ciò permette un consolidamento delle catene del valore e sono pertanto necessari e fondamentali nuovi accordi bilaterali tra Italia e Turchia. Oltre al piano diplomatico e al dialogo istituzionale, le imprese hanno bisogno di strumenti concreti a supporto dei propri investimenti in crescita, ricerca e digitalizzazione nonché della propria sicurezza. Si collocano in questa direzione, ad esempio, le collaborazioni tra ALIS e primari istituti di credito nazionali, come il precedente accordo con Banca Monte dei Paschi di Siena e la recentissima partnership avviata con Banca Mediolanum, che rappresentano segnali concreti per favorire maggiori risorse ai nostri associati. Abbiamo inoltre recentemente siglato un’importante convenzione con il Ministero dell’Interno, e precisamente con la Polizia Postale, per la prevenzione dei crimini informatici nel settore della logistica e dei trasporti. In questo scenario sfidante ed in evoluzione, ALIS continua a crescere e a rafforzarsi, dimostrando di incidere sui processi decisionali a sostegno delle imprese. Le adesioni di primarie realtà industriali, logistiche e di servizi testimoniano la forza e la credibilità del nostro modello associativo trasversale ed aperto al confronto. In questo contesto, i nuovi autorevoli ingressi di grandi aziende italiane dimostrano lo straordinario lavoro della nostra Associazione. E mi riferisco in particolare alle adesioni di: ITA Airways, protagonista nel trasporto aereo nazionale e internazionale. Leonardo, eccellenza italiana nell’aerospazio e nelle tecnologie avanzate. ENAV, garante della sicurezza e dell’efficienza del traffico aereo. Trenitalia, colonna portante del trasporto ferroviario dei passeggeri. L’innovazione tecnologica è uno dei pilastri su cui, insieme ai nostri Soci, vogliamo puntare ancora di più nei prossimi mesi con progetti di digitalizzazione e di intelligenza artificiale per ottimizzare la tracciabilità, la sicurezza e la sostenibilità. Con il progetto Digitalis, che abbiamo lanciato pochi mesi fa in correlazione al bando ministeriale LogIN Business per digitalizzare la catena logistica, intendiamo promuovere un sistema capace di integrare in modo sicuro informazioni e dati, diventando così la piattaforma digitale che unisce il mondo della logistica italiana e della mobilità sostenibile. Tra quelli presentati, Digitalis è risultato il progetto più meritevole ed autorevole. Questo progetto è promosso da ALIS, ma appartiene a tutto il mondo delle imprese che muovono l’Italia. La tecnologia però, da sola, non basta. Il capitale umano è e rimarrà la nostra risorsa più preziosa. A tal proposito occorre ricordare che il settore logistico in Europa contribuisce per circa il 12% al PIL e dà lavoro a 13 milioni di persone. Rimane però prioritaria la carenza strutturale di manodopera e di figure professionali qualificate, con una domanda crescente di competenze che non trova un’offerta sufficiente. Gli ultimi dati segnalano che mancano 60.000 lavoratori del settore in Italia e addirittura oltre 1 milione in tutta Europa. Secondo il World Economic Forum i lavori del futuro più richiesti dal 2024 al 2030 in Italia includono professioni legate alla tecnologia e alla sostenibilità, che quindi sono correlate anche alla logistica. L’Italia sta comunque compiendo passi avanti significativi, come testimonia il record storico raggiunto nel 2025 dall’occupazione che ha toccato il tasso del 62,8%. Il Governo sta portando avanti politiche importanti per il lavoro e per la formazione, con iniziative come la filiera tecnologico-professionale degli ITS Academy, che vanta in Italia un tasso di placement dell’87% degli studenti ad un anno dal diploma. Da sempre, anche noi di ALIS investiamo nella formazione tecnica e manageriale, promuovendo percorsi qualificanti a diversi livelli, per rendere attrattive le professioni offerte dalle aziende associate e per preparare professionisti pronti ad affrontare le sfide del mercato del lavoro. La nostra ALIS Academy, attraverso sinergie concrete tra imprese, ITS, scuole e università, sta contribuendo a creare profili professionali altamente qualificati e immediatamente spendibili sul mercato. In soli nove anni abbiamo contribuito a generare oltre 10.000 posti di lavoro, dimostrando che con impegno, visione e collaborazione è possibile coniugare crescita economica e inclusione sociale. Sappiamo bene che dobbiamo comunicare e far conoscere ancora meglio le opportunità di un settore che offre carriere solide e prospettive internazionali e su questo stiamo facendo un importante lavoro, grazie allo straordinario progetto editoriale di ALIS Channel e ALIS Magazine a cui si uniscono le campagne comunicative radio e social per riportare questi temi al centro del dibattito. Sappiamo anche che dobbiamo lavorare di più per ottenere: più semplificazioni nei costi e nei tempi di accesso alle professioni più incentivi e sgravi fiscali alle imprese per nuove assunzioni. Per noi di ALIS è importante, oggi più che mai, essere sempre propositivi e favorire un dialogo costruttivo tra chi fa impresa e chi governa il Paese. Dobbiamo raccontare il lavoro di migliaia di autisti, macchinisti, marittimi, operatori di volo, tecnici e dirigenti che ogni giorno tengono in vita le rotte della nostra economia. Vogliamo raccontare la storia di un Paese che sa progettare, innovare, cooperare e che vanta menti eccellenti e aziende straordinarie. Dietro alle parole di questo mio intervento ci sono persone, famiglie e imprese che ogni giorno lavorano con passione e dedizione, garantendo il presente e costruendo il futuro. Noi siamo l’Italia che costruisce, lavora e produce."
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