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Coldiretti al Parlamento Europeo, gli aiuti per lo sviluppo imprenditoriale delle piccole aziende agricole salgono da 50.000 a 75.000€

Gli agricoltori si schierano a Bruxelles per chiedere una semplificazione della Pac, il Parlamento Europeo dà il via libera; prevista anche estensione dei pagamenti in caso di crisi

08 Ottobre 2025

Coldiretti al Parlamento Europeo, gli aiuti per lo sviluppo imprenditoriale delle piccole aziende agricole salgono da 50.000 a 75.000 euro

Ettore Prandini, Presidente Coldiretti

Un importante diminuzione burocratica per le azienda agricole è arrivata con il voto del Parlamento europeo sulla semplificazione della Pac. L'operazione è stata fortemente richiesta nel corso di diverse mobilitazioni con migliaia di agricoltori a Bruxelles. È quanto afferma la Coldiretti in occasione dell’approvazione in Plenaria del parlamento europeo del pacchetto che introduce maggiore chiarezza, flessibilità e riduzione degli oneri amministrativi all’interno della Politica agricola comune.

Un cambio di passo che Coldiretti ha spinto in tutte le sedi per ridurre una burocrazia che, dagli ecoschemi in poi, si è trasformata in un insieme di regole eccessive e spesso poco chiare, arrivando a scoraggiare i nuovi insediamenti e a gravare sulle aziende con oneri insostenibili. Proprio sugli ecoschemi è stato approvato un importante emendamento sostenuto da Coldiretti che consente agli Stati membri di esentare dagli impegni degli eco-schemi gli agricoltori con meno di 10 ettari e/o con un numero limitato di capi introducendo una reale proporzionalità e riducendo drasticamente gli oneri per le piccole aziende.

Le altre misure messe in campo 


Le altre misure prevedono l’estensione dei pagamenti in caso di crisi anche a epizoozie, con soglie di perdita ridotte e copertura per danni rilevanti a superfici e allevamenti. Gli aiuti per lo sviluppo imprenditoriale delle piccole aziende agricole salgono da 50.000 a 75.000 euro. Sono previsti sostegni agro-climatico-ambientali che possono assumere la forma di pagamenti per unità di bestiame adulto. Vengono ridotti i tempi di approvazione dei piani strategici e la possibilità per gli Stati membri di obbligare all’uso di sistemi digitali, purché accessibili, supportati e con adeguata tutela dei dati. I prati permanenti sono definiti come terreni non arati o riseminati da almeno sette anni o come non seminativi al 1° gennaio 2023. Inoltre, le aziende fino a 50 ettari potranno essere considerate conformi alla regola delle tre colture e, infine, le aziende biologiche e quelle situate in aree Natura 2000 sono considerate automaticamente conformi a diverse norme BCAA. Via libera anche a disposizioni che rafforzano i sostegni alla cooperazione tra agricoltori e introducono incentivi per investimenti in materiale genetico e animali di qualità.

Le modifiche approvate dal Parlamento dovranno ora passare al voto del Trilogo, ma il voto di oggi rappresenta un segnale politico di grande rilievo nel percorso di semplificazione per le imprese agricole.

 

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