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Vinitaly Chicago, Zoppas (ICE): "€ 8,1 mld in vendite di vino italiano all'estero nel 2024 (+5,5 % rispetto al 2023), Usa 1° mercato di destinazione nonostante dazi al 15%"

Gli Stati Uniti si confermano il primo mercato di destinazione: nel 2024 hanno importato vino italiano per circa 1,9 miliardi di euro, registrando una crescita del 10,2 %. Nei primi sette mesi del 2025 l’export verso gli USA ha mantenuto livelli simili a quelli del 2024 (1,1 MLD (+0,1% rispetto a gennaio - luglio 2024) ma in un contesto che dà segnali di frenata sui volumi complessivi del sell-out, mentre i prezzi medi in questo periodo sembra fatichino a reggere

06 Ottobre 2025

Vinitaly Chicago, Zoppas (ICE): "€ 8,1 mld in vendite di vino italiano all'estero nel 2024 (+5,5 % rispetto al 2023), Usa 1° mercato di destinazione nonostante  dazi al 15%"

In occasione di Vinitaly Chicago, arrivata alla seconda edizione dopo il successo del 2023, il presidente dell'agenzia ICE, Matteo Zoppas ha spiegato i risultati raggiunti dall'esportazione del vino italiano oltreoceano, sottolineando come gli USA siano un partner chiave per le esportazioni globali: “L’Italia si conferma leader nelle esportazioni vinicole globali a volume, e seconda per Valore dopo la Francia. Nel 2024 il valore delle vendite di vino italiano all’estero ha toccato 8,1 miliardi di euro con un incremento del 5,5 % sul 2023. Gli Stati Uniti si confermano il primo mercato di destinazione: nel 2024 hanno importato vino italiano per circa 1,9 miliardi di euro, registrando una crescita del 10,2 %. Nei primi sette mesi del 2025 l’export verso gli USA ha mantenuto livelli simili a quelli del 2024 (1,1 MLD (+0,1% rispetto a gennaio - luglio 2024) ma in un contesto che dà segnali di frenata sui volumi complessivi del sell-out, mentre i prezzi medi in questo periodo sembra fatichino a reggere. In questo scenario, l’Agenzia ICE, insieme a Veronafiere e alla Camera di Commercio di Chicago, con il sostegno determinante del Ministero dell’Agricoltura e del Ministero degli Affari Esteri attraverso la rete dei corpi diplomatici, ha lavorato intensamente per lanciare e far crescere Vinitaly Chicago. Anche in applicazione del piano Export della Farnesina che prevede una particolare attenzione al mercato degli Stati Uniti in questo difficile momento. Nella scia della Diplomazia della crescita abbiamo assicurato continuità e concretezza a un progetto diventato oggi un punto di riferimento per la promozione del vino italiano negli Stati Uniti. In soli tre anni siamo riusciti a coinvolgere 250 espositori con più di 2.000 etichette dando vita al primo grande evento dedicato esclusivamente al vino italiano negli Stati Uniti, un risultato che normalmente richiederebbe decenni. Oggi Vinitaly Chicago è tra le principali fiere del vino italiano oltreoceano. L’evento si afferma come punto di incontro attrattivo sia per i buyer – che trovano cantine di riferimento – sia per le cantine – che incontrano operatori e stakeholder qualificati – moltiplicando così le opportunità di business. Il mercato statunitense rimane strategico per il nostro vino. Oggi attraversa una fase complessa, segnata da consumi in rallentamento e dall’aumento dei dazi – saliti dal 7 agosto 2025 al 15% su vino e spirits europei – che possono erodere parte dei risultati raggiunti. Nonostante queste criticità, continuiamo a considerare gli USA il partner chiave per le nostre esportazioni. Con Vinitaly Chicago si riesce ad intercettare quella quota di mercato che non si sposta fino a Verona e copre un periodo dell’anno contro stagione rispetto all’evento italiano completando così l’offerta di Vinitaly Italia e creando per le nostre imprese occasioni di contatto diretto con importatori, distributori e operatori tra tutti i mercati e in particolare di Stati Uniti, Messico, Canada. Quest’anno ICE ha coinvolto 44 aziende vitivinicole e 88 buyer qualificati provenienti da questi tre Paesi. Il vino italiano è sinonimo di qualità e valore, capace di rafforzare ogni anno il proprio posizionamento internazionale anche in un mercato affollato. È un prodotto che racconta territori, tradizioni e innovazione; una bandiera del made in Italy, ripetiamolo, che ci rende primi al mondo per volume esportato e al secondo per valore. Anche per questo dobbiamo valorizzarne sempre più il connubio con la cucina italiana, oggi candidata a diventare Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. La candidatura verrà esaminata dall’UNESCO a dicembre 2025: la nostra cucina – rito sociale, tradizione e cultura, ma anche condivisione e uso di materie prime locali – forma con il nostro vino un binomio inscindibile che rappresenta l’identità culturale del Paese e merita un riconoscimento globale. Vinitaly Chicago nasce da una visione condivisa fra ICE, Veronafiere, Camera di Commercio. È opportuno che questa piattaforma consolidi la presenza del vino italiano negli Stati Uniti, offra formazione e strumenti di promozione e sviluppo alle imprese e contribuisca a costruire una percezione forte del Made in Italy del vino per maggiori relazioni durature con i principali operatori americani. Solo così potremo affrontare con successo le sfide del mercato, dall’aumento dei dazi alla saturazione dell’offerta, e continuare a crescere nel Paese che per noi è, e rimarrà, il più strategico al mondo”.

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