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Presidente Giovanni Busi Consorzio Vino Chianti parla dei Dazi Usa,: “Inutile piangersi addosso, bene l’apertura di una trattativa da parte dell’Ue”

A dirlo è Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti docg, in relazione alla lettera del presidente Usa Donald Trump sui dazi che dovrebbero entrare in vigore dal 1 agosto e alla volontà dell’Unione Europea di avviare una trattativa.

14 Luglio 2025

vino italiano

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Presidente Giovanni Busi Consorzio Vino Chianti parla dei Dazi Usa,: “Inutile piangersi addosso, bene l’apertura di una trattativa da parte dell’Ue”

Il presidente Busi: “Apprezzabile la volontà dell’Europa di evitare il muro contro muro. Bisogna investire nelle nuove rotte per l’export: Sud America, Asia e Africa. Davanti alla possibilità di dazi fino al 30% sui prodotti agroalimentari italiani, incluso il vino, serve una reazione concreta e orientata al futuro. È inutile piangersi addosso: va vista come l’occasione per accelerare una nuova strategia di export, che punti su mercati alternativi e più stabili”. “Apprezziamo l’orientamento dell’Unione Europea ad aprire una trattativa con gli Stati Uniti, mercato fondamentale per il vino italiano, senza innescare una guerra di dazi e controdazi – spiega Busi – ma non possiamo continuare a rincorrere gli annunci che arrivano da Oltreoceano e che cambiano ogni giorno. Serve una visione più ampia e strutturata”. “Sud America, Asia e Africa rappresentano oggi rotte fondamentali per il futuro del vino italiano – prosegue Busi – e l’accordo tra Unione Europea e Mercosur può diventare una leva reale per lo sviluppo del nostro comparto”. “Mercati come Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay – continua il presidente del Consorzio Vino Chianti – offrono grandi margini di crescita per un vino come il Chianti, simbolo della tradizione, della qualità e dei territori italiani”. “Anche in Asia registriamo segnali positivi – sottolinea Busi – con una domanda crescente in paesi come Cina, Giappone, Vietnam e Thailandia: dobbiamo essere presenti in modo strutturato, con promozione e distribuzione mirate”. “Non vanno trascurate Africa e India – aggiunge il presidente del Consorzio Vino Chianti – aree in cui il consumo di vino sta cominciando a diffondersi e dove possiamo posizionarci con prodotti di alta qualità e forte identità culturale”. “Se da una parte è importante evitare il muro contro muro con gli Usa – conclude Busi – dall’altra è nostro compito costruire nuove opportunità. L’export del vino italiano ha bisogno di mercati diversificati e di una strategia europea solida, capace di accompagnare le imprese in un mondo che cambia”. ‎

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