07 Giugno 2025
A Gallerie d’Italia – Napoli di Intesa Sanpaolo la prossima settimana vernissage della mostra “Due cuori e una capanna” di Daniele Ratti, a cura di Benedetta Donato. L'esposizione potrà essere visitata dal 12 giugno al 14 settembre 2025.
Attraverso 42 fotografie il visitatore potrà perdersi tra architetture straordinarie e ritrovarvi il fil rouge di storie d’amore. Dimore celebri e angoli nascosti si fanno scenario e testimone di relazioni profonde, rese vive e tangibili dalle fotografie di Ratti, in un delicato equilibrio tra spazio abitato e vissuto emotivo.
"Due cuori e una capanna" è un modo di dire che, nel corso del tempo è stato acquisito nel linguaggio comune quale espressione informale, per indicare l'armonia tra due persone che si amano, all'interno di uno spazio condiviso, qualunque esso sia.
La riflessione del'autore muove dalla storia dell'architettura, sua disciplina di formazione, dove la capanna è simbolo dell'abitazione primitiva, rifugio primordiale per difendersi dalle avversità della natura e modello che gli architetti moderni hanno tenuto a mente come archetipo della prima casa.
Le due matrici costituite dall'intimità familiare e dal disegno architettonico rappresentano il punto di partenza per un viaggio iniziato nel 2020 e conclusosi nel 2024, tra abitazioni particolari e straordinarie per le loro caratteristiche progettuali e per le coppie che le hanno elette a propria dimora, ivi costruendo una memoria che la fotografia di Daniele Ratti ha saputo cogliere e raccontare.
Il percorso espositivo si apre con due fotografie dedicate a Le Cabanon, iconico rifugio progettato da Le Corbusier come regalo di compleanno per sua moglie nel 1951, simbolo per eccellenza dell’essenzialità e della complicità, al largo delle acque della Costa Azzurra. A pochi metri da quel luogo, sorge la Villa E-1027 di Eileen Gray, pensata per condividere un amore codificato anche nel nome della casa stessa.
Tra i protagonisti della mostra anche José Saramago, Mimmo Jodice, e Michelangelo Antonioni con Monica Vitti, per la quale fu realizzata La Cupola in Sardegna: una scultura abitabile che dialoga con il paesaggio gallurese.
Attraverso immagini e testi tratti dagli appunti dell’autore, il pubblico potrà scoprire storie nascoste e dettagli rivelatori, tracce di memoria e di appartenenza. La mostra rappresenta una riflessione sull’abitare come gesto d’amore, e sull’architettura come custode della memoria affettiva, resa visibile grazie allo sguardo sensibile di Daniele Ratti.
Mercoledì 11 giugno è prevista una apertura in anteprima della mostra ad ingresso libero dalle ore 19.00 alle ore 21.00 (ultimo ingresso 20.30) nel museo di Napoli che, assieme a quelli di Milano, Torino e Vicenza, è parte del progetto museale Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, guidato da Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici della Banca e Direttore Generale delle Gallerie d’Italia.
Daniele Ratti, nato a Milano nel 1974, vive e lavora a Torino. Dopo la laurea in Architettura presso il Politecnico di Torino, dal 2000 si è dedicato alla fotografia. La prima personale risale al 2004. Al percorso autoriale affianca attività di tipo curatoriale, tra le quali si ricorda la direzione artistica di Paratissima a Torino. Ha esposto durante EXPO 2015 a Milano e presso le Gallerie d'Italia di Milano, nell'ambito di un progetto curato da Mario Calabresi. Il suo progetto Next Stop è stato selezionato per The COVID-19 Visual Project. A Time of Distance (2020), Festival Cortona On The Move. Ha partecipato alla mostra collettiva Volti e racconti dai margini: Fotografia e arte da Afghanistan, Tanzania, Kenya e Ucraina, nell'ambito del WeWorld festival (maggio 2025).
Le sue fotografie sono pubblicate su diverse testate nazionali ed internazionali. Sue opere fanno parte delle collezioni permanenti del PAN – Palazzo delle Arti di Napoli e della Fondazione Bartoli Felter di Cagliari.
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