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Deloitte, realizzata la 14° edizione del "Gen Z e Millennial Survey": le principali preoccupazioni dei giovani italiani tra GenAI, caro vita e conflitti

La ricerca di Deloitte, su oltre 23.000 Gen Z e Millennial di 44 Paesi, mostra che il 39% dei giovani italiani teme il caro vita, mentre il 73% usa la GenAI per migliorare il work-life balance; tra le preoccupazioni emergono anche ambiente e conflitti geopolitici

14 Maggio 2025

Deloitte, realizzata la 14° edizione del "Gen Z e Millennial Survey": le principali preoccupazioni dei giovani italiani tra GenAI, caro vita e conflitti

Deloitte, realizzata la 14° edizione del "Gen Z e Millennial Survey": le principali preoccupazioni dei giovani italiani tra GenAI, caro vita e conflitti. La ricerca globale di Deloitte rivela che il 39% dei giovani italiani teme il caro vita, mentre il 73% utilizza la GenAI per migliorare il work-life balance; tra le altre preoccupazioni, spiccano l'ambiente e i conflitti geopolitici.

Caro vita, ambiente e conflitti: le principali preoccupazioni dei giovani italiani

L’uso della GenAI diventa normalità per Gen Z e Millennial italiani mentre la preoccupazione per i nuovi conflitti supera il timore per la disoccupazione, entrando nella top 3 delle grandi questioni globali da affrontare insieme al caro vita e al cambiamento climatico. Il costo della vita rimane la prima preoccupazione sia per la Gen Z italiana (37%) che per i Millennial (39%). Circa 6 giovani su 10 dichiarano di vivere di stipendio in stipendio e temono di non riuscire a raggiungere la pensione con un livello di benessere economico soddisfacente, una percentuale superiore alla media globale di circa 20 punti percentuali. La protezione dell’ambiente è indicata come seconda grande questione dal 28% dei Gen Z e dal 25% dei Millennial. In terza posizione, invece, emerge il timore per i conflitti in corso – una preoccupazione che riguarda un intervistato italiano su quattro e che riflette l’inasprirsi delle tensioni geopolitiche a livello mondiale.

Giovani italiani e GenAI: opportunità e sfide tecnologiche

Abituati al mondo dei social e di internet, i GenZ e i Millennial si dimostrano molto aperti alle novità tecnologiche legate all’AI e alla GenAI. In Italia, infatti, sia la Gen Z che i Millennial intervistati dichiarano di utilizzare comunemente GenAI per la creazione di contenuti e l'analisi dei dati. Così, il 73% della Gen Z e il 73% dei Millennial italiani afferma che la GenAI ha liberato tempo e ha migliorato il work-life balance. Il 71% della Gen Z e il 76% dei Millennial italiani pensa che la GenAI abbia migliorato la qualità del proprio lavoro. Consapevole degli enormi cambiamenti in corso, il 62% della Gen Z e il 67% dei Millennial sta già considerando opportunità di lavoro meno vulnerabili all’automazione, mentre il 55% dei Millennial e il 61% dei Gen Z pensa che l’AI potrebbe comportare una riduzione dei posti di lavoro.

L'uso della GenAI tra i giovani italiani

Sono numerose le funzioni per cui Gen Z e Millennial italiani fanno ricorso alla GenAI, a conferma della crescente integrazione di questi strumenti nelle attività quotidiane e professionali. Secondo quanto dichiarato dagli intervistati, i  giovani italiani utilizzano la GenAI per la creazione di contenuti (39% Gen Z, 37% Millennial), per l’analisi dei dati (36% Gen Z, 39% Millennial), per il project management (33% Gen Z, 30% Millennial), per lo sviluppo di software (31% Gen Z, 30% Millennial), per il design e la creatività (27% Gen Z, 24% Millennial), per la formazione (26% Gen Z, 28% Millennial) e per il supporto clienti (25% Gen Z, 25% Millennial).

Le priorità di vita dei giovani italiani

Interrogati sulle loro priorità nella vita, il 67% dei Gen Z e il 69% dei Millennial italiani confermano che gli amici e la famiglia rimangono la cosa più importante in assoluto.  Tra i fattori più rilevanti per il loro senso di identità c’è poi il lavoro, che è importante per il 55% dei Millennial e per il 45% dei Gen Z italiani – un livello più alto della media globale, che si assesta al 41% per i Gen Z e al 46% per i Millennial. Sopra la media globale anche l’importanza attribuita dagli italiani alle attività culturali (Gen Z globali e Millennial globali al 36% vs Gen Z italiani al 40% e Millennials italiani al 38%) e all’esercizio fisico (importante per il 28% dei Gen Z italiani e per il 26% dei Millennials italiani).

Le aspettative professionali dei giovani: crescita, supporto e benessere

Dalla ricerca emerge che la Gen Z, a livello globale, dà priorità alle opportunità di crescita professionale e di formazione nella scelta di un datore di lavoro, mentre solo il 6% aspira a ricoprire posizioni dirigenziali di alto livello. Sia la Gen Z che i Millennial, inoltre, si aspettano che i loro datori di lavoro e manager supportino l’apprendimento e lo sviluppo, ma dichiarano un ampio divario tra le loro aspettative e le esperienze reali. Rimane importante l’attenzione al work-life balance e alla salute mentale, che sono due delle grandi eredità del periodo pandemico ritenute imprescindibili dai più giovani.

Impatto ambientale e scelte dei giovani italiani

Il 73% dei Gen Z e il 68% dei Millennial intervistati in Italia, rispetto al 65% della Gen Z e al 63% dei Millennial a livello globale, affermano di essersi sentiti preoccupati o ansiosi per l'impatto ambientale nell'ultimo mese. Per proteggere il pianeta, quindi, Gen Z e Millennial italiani sono disposti ad agire concretamente. Tra le azioni che hanno intrapreso o che sono disposti a intraprendere ci sono l’acquisto di un veicolo elettrico, il miglioramento della propria casa per renderla più sostenibile e un uso attento dell’acqua. Il 33% dei Gen Z e il 25% dei Millennial, inoltre, dichiara di aver condotto ricerche sulle politiche ambientali delle aziende prima di acquistarne prodotti o servizi. E c’è anche chi (14% Gen Z e 10% Millennial) ha lasciato il proprio lavoro o in futuro potrebbe lasciarlo (24% Gen Z e 23% Millennial) perché preoccupato del suo impatto ambientale.

Le dichiarazioni

"Come ogni anno la Gen Z e Millennial Survey di Deloitte ci permette di sintonizzarci con il sentiment dei più giovani", afferma Fabio Pompei, Ceo di Deloitte Italia. "Quest’anno, dunque, si confermano alcuni dei fenomeni già visti negli anni scorsi, come l’attenzione all’inflazione e l’impegno per la sostenibilità, ma emergono anche due nuovi elementi molto significativi: la preoccupazione per la complessa situazione geopolitica e l’uso ormai quotidiano dell’Intelligenza Artificiale Generativa", spiega Pompei.

"I Gen Z e i millennial di tutto il mondo hanno iniziato il loro percorso professionale all'ombra di una pandemia globale e di una crisi finanziaria – eventi che, chiaramente, hanno plasmato le loro aspettative sul lavoro e le loro priorità nella vita", spiega Paolo Galletti, People & Purpose Leader di Deloitte Italia. "In continuità con gli anni precedenti, emerge che queste generazioni danno priorità all'equilibrio tra vita lavorativa e vita privata e al purpose. Attenti alle novità tecnologiche, Gen Z e Millennial stanno anche rivalutando le competenze di cui hanno bisogno per il mondo del lavoro del futuro, consapevoli del grande impatto potenziale che l’AI e la GenAI potrebbero avere in futuro".

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