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Edison, portavoce alla COP29 nel dibattito sul nuovo nucleare per decarbonizzazione, sicurezza energetica e competitività

Edison vuole far emergere gli aspetti positivi del ruolo del nuovo nucleare capace di garantire una quota di energia elettrica programmabile e flessibile, a costi fissi e competitivi nel lungo termine

15 Novembre 2024

Edison, nei primi nove mesi solida performance operativa; utile netto a €486 mln (+45%), EBITDA a €1267 mln (+35%)

Edison si fa portavoce alla COP29 nel dibattito sul nuovo nucleare per decarbonizzazione, sicurezza energetica e competitività. Nell’ambito delle attività organizzate per la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, COP29, di Baku, Edison è promotrice di un’interessante occasione di dibattito sulle nuove tecnologie per la transizione energetica dal titolo “Nuovo nucleare per cittadini e imprese. Il ruolo per la decarbonizzazione, la sicurezza energetica e la competitività”. Il momento di confronto, in programma sabato 16 novembre, mette intorno a un tavolo numerosi partecipanti del mondo delle istituzioni e dell’industria, per discutere insieme delle prospettive di sviluppo economico, tecnologico e sociale legate alla filiera del nuovo nucleare in Italia.

Le aziende presenti

Ad aprire i lavori sono Wei Huang, Direttore Energy Planning, Information and Knowledge Management, International Atomic Energy Agency – IAEA e Francesco Corvaro, Inviato speciale per il Clima, Ministero dell’ambiente e della Sicurezza Energetica – Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale. Segue la tavola rotonda con Lorenzo Mottura, Vicepresidente Esecutivo Strategy, Corporate Development & Innovation di Edison, Daniela Gentile, Amministratrice Delegata di Ansaldo Nucleare, Yves Desbazeille, Direttore Generale di Nuclear Europe, Diane Cameron, Responsabile Nuclear Technology Development and Economics di OECD NEA, Marco Ricotti, Presidente Consorzio Interuniversitario per la Ricerca Tecnologica Nucleare, Fernando Castellanos, Responsabile Clima&Ambiente UN Global Compact, Stefano Monti, Presidente Associazione Italiana Nucleare.

L'obiettivo del dibattito

Facendo leva sull’obiettivo fissato dalla COP28 di triplicare la capacità mondiale di energia nucleare entro il 2050, e sul recente supporto registrato da diverse tra le più grandi banche e istituzioni finanziarie del mondo, il confronto organizzato da Edison intende far emergere gli aspetti positivi del ruolo del nuovo nucleare (come gli Small Modular Reactor - SMR e gli Advanced Modular Recator - AMR), capace di garantire una quota di energia elettrica programmabile e flessibile, a costi fissi e competitivi nel lungo termine, complementare allo sviluppo delle rinnovabili e, inoltre, utile a indirizzare i fabbisogni termici dell’industria hard to abate consentendo il raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica, oltre che il rafforzamento della sicurezza energetica del Paese e della competitività di tutto il sistema economico-industriale. In quest’ottica, partendo per tempo nello sviluppo di queste nuove tecnologie, la filiera nucleare nazionale – composta da oltre 70 imprese esportatrici di tecnologia – ha l’occasione di svolgere un ruolo chiave nello sviluppo e nella produzione di componenti e impianti per l’Italia e gli altri paesi europei, con ricadute positive sul sistema economico del Paese. Si stima, infatti, un impatto complessivo di oltre 50 miliardi di euro di valore aggiunto e la creazione di 117.000 nuovi posti di lavoro diretti e indiretti tra il 2030-35 e il 2050, grazie al rilancio del nucleare in Italia tramite il rilancio del nuovo nucleare in Italia. Un’occasione che i numeri dimostrano da doversi cogliere al più presto, al fine di salvaguardare la competitività e l’autonomia energetica nazionale in coerenza con i target climatici di sostenibilità e di sviluppo del sistema-Paese.

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