23 Luglio 2024
L'ad di Eni Descalzi - Fonte: Imagoeconomica
Eni ha siglato un accordo di esclusiva con KKR per la potenziale cessione di una quota di minoranza in Enilive tra il 20% e il 25%, sulla base di una valutazione della società compresa tra 11,5 e 12,5 miliardi di euro.
Le parti sono determinate nella negoziazione dei termini di una potenziale transazione, la cui chiusura dipenderà dal raggiungimento di un accordo sulla documentazione definitiva.
Il forte interesse manifestato in questo periodo da primari investitori finanziari istituzionali potrebbe portare alla successiva cessione di un’ulteriore quota fino al 10% di Enilive.
Questo passo - ha spiegato Eni con una nota - rappresenta un nuovo esempio dello sviluppo della strategia del modello satellitare del Gruppo, volta ad attrarre capitale strategico da partner di valore sulla base di multipli attrattivi, finanziando la propria crescita e confermando il valore che la Società sta creando nei propri nuovi business.
Enilive è la società di Eni dedicata alla bioraffinazione, alla produzione di biometano, alle soluzioni di smart mobility, tra cui il car sharing Enjoy, e alla commercializzazione e distribuzione di tutti i vettori energetici per la mobilità, anche attraverso le oltre 5.000 Enilive Station in Europa, dove è presente un’ampia offerta di prodotti che include carburanti da materie prime rinnovabili, disponibili sia in purezza, come HVOlution (olio vegetale idrogenato), che anche miscelati come il bio-GPL e il biometano. E dove sono anche disponibili numerosi servizi a supporto delle persone in movimento, comprese le ricariche elettriche e la ristorazione come gli Eni Café, la più grande catena di bar in Italia, e ALT Stazione del Gusto, il nuovo format in collaborazione con Accademia Niko Romito.
Enilive ha l’obiettivo di fornire servizi e prodotti progressivamente decarbonizzati per la transizione energetica, contribuendo all’obiettivo di Eni di raggiungere la carbon neutrality al 2050 anche attraverso gli asset industriali che includono le bioraffinerie di Venezia e di Gela, la bioraffineria St.
Bernard Renewables LLC (joint venture partecipata al 50%) in Louisiana (Stati Uniti d’America), 22 impianti per la produzione di biogas in Italia, oltre ai nuovi progetti: a gennaio 2024 Eni ha confermato la trasformazione della raffineria di Livorno in bioraffineria. Inoltre, sono in fase di valutazione ulteriori due nuove bioraffinerie in Malesia e in Corea del Sud. Enilive prevede di aumentare la propria capacità di bioraffinazione a oltre 3 milioni di tonnellate entro il 2026 (il doppio rispetto alla fine del 2023) e oltre 5 milioni di tonnellate/anno entro il 2030.
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