07 Marzo 2024
Enrico Vita, CEO Amplifon
Amplifon nel 2023 ha registrato ricavi record a €2,26 mld (+10,2%) e un Ebitda a €542 mln (+3,1%). Il CdA del Gruppo leader mondiale nelle soluzioni e nei servizi per l'udito ha infatti approvato il Progetto di Bilancio di Esercizio e il Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2023.
Enrico Vita, Ceo di Amplifon, ha commentato:
“Il 2023 è stato per il nostro Gruppo un anno di ulteriore crescita, nel quale abbiamo raggiunto livelli record in valore assoluto sia in termini di ricavi, con un incremento di oltre il 10% a cambi costanti, sia di EBITDA, nonostante un mercato europeo più debole rispetto alle attese. Sono orgoglioso di come la nostra organizzazione ha affrontato e risposto ad un contesto di mercato e macroeconomico particolarmente sfidante.
È stato un anno importante per i significativi investimenti nel consolidamento ed espansione della rete anche grazie alle numerose acquisizioni nei mercati chiave del Nord America, dell’Europa e della Cina. Alla luce di questi investimenti, delle azioni di miglioramento della produttività avviate nella seconda parte del 2023 e dell’attesa normalizzazione del mercato europeo, prevediamo una crescita significativa anche nel 2024, sia dal punto di vista dei ricavi che della profittabilità.”
Nel 2023 i ricavi consolidati sono stati pari a 2.260,1 milioni di euro, in crescita del 10,2% a cambi costanti e del 6,7% a cambi correnti rispetto al 2022, raggiungendo un livello record. La performance è stata trainata da un’eccellente crescita organica, pari all’8,0%, superiore al mercato di riferimento, e dalle acquisizioni per il 2,2%, principalmente in Francia, Germania, Cina e Nord America. La crescita organica, nonostante il persistere di un mercato europeo più debole rispetto alle aspettative, è stata sostenuta dall’incremento di quote di mercato e dal positivo sviluppo delle azioni di pricing. L’impatto del cambio è stato negativo per il 3,5% per il deprezzamento del dollaro australiano, del dollaro neozelandese e, soprattutto, del peso argentino (svalutato a fine anno) nei confronti dell’euro nel corso del periodo. La performance è stata principalmente influenzata, rispetto a quanto precedentemente comunicato dal deterioramento dei tassi di cambio a fine anno rispetto alle stime utilizzate in sede previsionale (con impatto negativo nell’ordine dei 15-20 milioni di euro).
L’EBITDA su base ricorrente è stato pari a 541,6 milioni di euro, in crescita del 3,1% rispetto al 2022. Il margine sui ricavi su base ricorrente è stato pari al 24,0%, in riduzione di 80 punti base rispetto al livello record del 2022, per effetto dei forti investimenti principalmente nel personale specializzato di negozio (audioprotesisti) per sostenere il percorso di crescita futura e della minore leva operativa dell’area EMEA a causa di un mercato più debole rispetto alle attese. L’EBITDA as reported si attesta a 526,8 milioni di euro, dopo costi non ricorrenti pari al 14,7 milioni di euro principalmente riconducibili all’applicazione del principio contabile IFRS 2 a seguito del piano di assegnazione di azioni comunicato il 5 gennaio 2023.
L’EBIT si attesta a 274,0 milioni di euro su base ricorrente, rispetto a 285,3 milioni di euro registrati nel 2022, con un’incidenza sui ricavi pari al 12,1%. Tale andamento è attribuibile ai maggiori ammortamenti relativi ai forti investimenti per l’espansione del network, l’innovazione e la trasformazione digitale. L’EBIT as reported è stato pari a 259,2 milioni di euro.
L’utile netto su base ricorrente è pari a 165,8 milioni di euro, in riduzione del 9,5% rispetto a 183,3 milioni di euro registrati nel 2022 a seguito dei maggiori ammortamenti e dell’incremento degli oneri finanziari. Quest’ultimo, pari a 14,5 milioni di euro, è principalmente attribuibile all’aumento dei tassi di interesse (nonostante la maggior parte del debito a medio lungo termine sia a tasso fisso), all’aumento degli oneri derivanti dall’applicazione del principio IFRS 16 relativamente alle spese di affitto del network e all’effetto negativo dell’Inflation Accounting sulla consociata argentina.
Il risultato netto as reported, che riflette gli oneri non ricorrenti di cui sopra per 10,7 milioni di euro, è di 155,1 milioni di euro, con un tax rate che si attesta al 26,1%, in riduzione di 60 punti base rispetto al 2022. L’utile netto per azione rettificato (EPS adjusted) si attesta a 91,3 centesimi di euro in diminuzione del 6,6% rispetto ai 97,7 centesimi di euro riportati nel 2022.
Nel corso dell’anno il Gruppo ha acquisito oltre 340 punti vendita nei principali mercati chiave: Francia, Germania, Nord America e Cina per un investimento di oltre 108 milioni di euro. Nel 2023 è stata più che raddoppiata la dimensione della rete in Cina, dove oggi sono stati superati i 400 negozi. Complessivamente il network globale di Amplifon oggi conta circa 9.700 punti vendita.
Amplifon, il Piano di Buy Back
Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta odierna, ha approvato, ai sensi degli articoli 2357 e 2357-ter del Codice Civile e 132 del Decreto Legislativo n. 58 del 24 febbraio 1998, di sottoporre alla prossima Assemblea degli Azionisti una proposta di autorizzazione per un nuovo piano di acquisto e disposizione di azioni proprie, previa revoca del piano in corso per la parte non eseguita, avente scadenza nell’ottobre 2024. La nuova autorizzazione è richiesta per un periodo di 18 mesi a far tempo dalla data dell’Assemblea ed è finalizzata a consentire l’acquisto e disposizione, in una o più volte, su base rotativa, di un numero di nuove azioni che conduca la Società, ove la facoltà di acquisto sia esercitata per intero e tenuto conto delle azioni proprie già in portafoglio, a detenere un numero complessivo di azioni proprie non superiore al 10% del capitale sociale di Amplifon S.p.A. Le azioni proprie attualmente in possesso della Società sono pari a n. 642.148, equivalenti allo 0,284% del capitale sociale.
La proposta è motivata dall’opportunità di continuare a dotare la Società di un efficace strumento che permetta alla stessa di disporre di azioni proprie in portafoglio a servizio di piani di incentivazione azionaria, esistenti e futuri, riservati ad amministratori e/o dipendenti e/o collaboratori della Società o di altre società da questa controllate, e di eventuali programmi di assegnazione gratuita di azioni ai soci, nonché di incrementare il portafoglio di azioni proprie da utilizzare, se del caso, quale mezzo di pagamento in operazioni straordinarie, anche di acquisizione di società o scambio di partecipazioni. Il Consiglio di Amministrazione propone all’Assemblea che il corrispettivo unitario per l’acquisto delle azioni sia stabilito di volta in volta per ciascuna singola operazione, fermo restando che esso non potrà essere né superiore né inferiore del 10% rispetto al prezzo di riferimento registrato dal titolo nella seduta di borsa precedente ogni singola operazione di acquisto.
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