30 Gennaio 2024
Rapporto 'Il senso del lavoro nella comunità produttiva e urbana di Bologna', realizzato dal Censis, è stata condotta un’indagine presso i dipendenti di Philip Morris manufacturing &technology Bologna
Nell’ambito del Rapporto 'Il senso del lavoro nella comunità produttiva e urbana di Bologna', realizzato dal Censis, è stata condotta un’indagine presso i dipendenti di Philip Morris manufacturing & technology Bologna per analizzare quale sia il senso del lavoro all’interno delle dinamiche aziendali. Si registra una prolungata fase di crescita: al crollo dell’occupazione fra gennaio 2020 e luglio 2020 che ha sfiorato il milione di addetti, è seguito un progressivo aumento del volume degli occupati che da luglio 2020 a novembre 2023 è passato da poco più di 22 milioni a oltre 23 milioni e 700.000, raggiungendo il livello più alto mai registrato in Italia. In dieci anni, tra il 2012 e il 2022, la fascia 15-34 anni si è ridotta di 360 mila occupati, mentre i lavoratori con almeno 50 anni di età sono aumentati di 2,7 milioni.
Fra il terzo trimestre 2022 e il terzo trimestre 2023, l’occupazione in Italia è aumentata di 470.000 unità: tutti gli indicatori che riguardano le componenti dell’occupazione mostrano un segno positivo (occupazione dipendente e occupazione indipendente), mentre il solo segno negativo è riconducibile a contratti di lavoro a termine, che si riducono in dodici mesi di 89.000 unità (-2,9%).
La mancata partecipazione al mercato del lavoro conta oggi 12 milioni e 434.000 persone (quasi otto milioni sono donne) che, pur essendo in età lavorativa, non lavorano e non sono alla ricerca di un lavoro: quasi dieci italiani su cento dichiarano di non partecipare al mercato del lavoro perché scoraggiati dagli esiti negativi della ricerca di un lavoro (prevalentemente donne). Cambia anche l'approccio al lavoro degli italiani, secondo cui bisogna lavorare per vivere e non viceversa: oltre tre su quattro (il 76,1%) sono convinti che in Italia il lavoro c'è, ma è poco qualificato e sottopagato.
Il 76,2% dei giovani sostengono che un impegno aggiuntivo di un’ora di lavoro deve avere un compenso tale da giustificare la rinuncia a un’ora di tempo libero e l’80% degli italiani occupati vede nel lavoro un fattore che, soprattutto in passato, ha portato a trascurare gli interessi personali, tanto da porre il proprio benessere in secondo piano,
Fra chi è oggi alla ricerca di un nuovo lavoro, il 36,2% indica come motivazione principale quella di ottenere un guadagno più elevato rispetto a quello corrente; il 36,1% afferma invece che la ricerca di un nuovo lavoro è stimolata dalla necessità di vedere riconosciuto il livello di competenze acquisito insieme a una maggiore prospettiva di carriera.
Nell'ambito della ricerca è stata condotta un'indagine presso i dipendenti di Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna per analizzare quale sia il senso del lavoro all'interno delle dinamiche aziendali. Ne emerge il lavoro visto come diritto, ma anche come contributo personale a qualcosa che supera i confini del posto di lavoro e trova un riscontro anche nella collettività (lo afferma un dipendente su quattro); il lavoro come fattore di indipendenza (43,2%), con particolare rilevanza per la componente femminile dell'occupazione (57,6%); lavoro come fattore di sicurezza economica (41,1%), che possa però essere svolto in un ambiente lavorativo meritocratico (48,6%). Più trasversalmente, l’indagine ha poi portato a riflettere sul concetto di lavoro "ben fatto": il 46,9% dei dipendenti definisce "ben fatto" un lavoro completo in ogni suo dettaglio (24,5%), per il 22,5% invece lo è se svolto con passione e creatività oltre quanto richiesto.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia