16 Marzo 2023
Al nucleare The Adam Smith Society ha scelto di dedicare l’Energy Forum 2023. Da sempre attenta allo sviluppo del pensiero critico e liberale con un occhio al progresso e alle attività in divenire, l’associazione ha proposto un ampio dibattito e una testimonianza tecnica sullo stato dell’arte del nucleare, esaminando criticamente rischi, costi e opportunità. Nucleare: perché no? - questo il titolo della giornata.
L’obiettivo di azzerare le emissioni è raggiungibile senza il ricorso all’atomo? Poiché le sole rinnovabili non bastano, è necessario un mix tra FER e nucleare, unite insieme al gas in un gioco di squadra nel percorso al 2050: ma come cambierebbe la regolazione del mercato elettrico? E se riconsideriamo il nucleare, quale contributo può dare l’industria italiana?
A queste e ad altre domande hanno proposto una risposta Alessandro De Nicola - Presidente The Adam Smith Society, Nicola Monti - Amministratore Delegato Edison, Roberto Borghini - Relazioni Accademiche The Adam Smith Society, Paolo Esposito - Segretario The Adam Smith Society, Chicco Testa - Presidente Assoambiente, Carlo Stagnaro - Direttore ricerche e studi Istituto Bruno Leoni, Giuseppe Zollino, docente di Tecnica ed economia dell’energia all’Università di Padova, Antonio Gozzi - Presidente Federacciai, Lorenzo Mottura - EVP Strategy, Corporate Development & Innovation Edison, Federico Merola - CEO Arpinge, Roberto Adinolfi - Dirigente Ansaldo Nucleare, Francesca Ferrazza - Head of Magnetic Fusion Initiatives ENI, Sergio Orlandi - Direttore del Dipartimento Ingegneria & Costruzioni ITER, Marco Enrico Ricotti - docente CeSNEF Nuclear Engineering Division al Politecnico di Milano, Stefano Besseghini - Presidente ARERA, Gilberto Pichetto Fratin - Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Nicola Monti, amministratore delegato di Edison: "Abbiamo bisogno di energia che, oltre a essere diversificata, sia anche programmabile. Noi abbiamo un obiettivo a livello europeo e italiano che è quello di trasformare il nostro sistema energetico puntando sulle rinnovabili. Sicuramente l'Italia ha una grande potenzialità, ma abbiamo bisogno di rendere il sistema stabile e sicuro con energia programmabile. E quindi l'inserimento nel nostro mix produttivo di una quota del nucleare, in teoria, da punto di vista tecnico è un qualcosa che ha senso".
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