29 Settembre 2022
fonte: facebook
Sabato 15 ottobre il “Pic-nic di Theodora”, evento benefico nato nel 2011 da un’idea di Giovanna Ferrero Ventimiglia
e Lucrezia Borromeo Arese, torna a Roma presso gli splendidi Giardini del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri.
Dopo la pausa imposta dalla pandemia agli eventi in presenza, a distanza di 3 anni dall’ultima edizione amici e sostenitori
di Theodora potranno finalmente ritrovarsi di persona anche nella Capitale, per supportare la missione della Fondazione.
Un evento di raccolta fondi assolutamente unico, rivolto a bambini e famiglie e dedicato agli amici e ai sostenitori di Fondazione Theodora, che dal 1995 porta momenti di gioco, ascolto e sostegno ai bambini ricoverati in ospedale, prendendosi cura dello loro “parte sana” con le speciali visite dei Dottor Sogni, artisti professionisti, assunti e specificamente formati per operare in reparti ospedalieri pediatrici di alta complessità.
Agli ospiti, dopo aver confermato la propria partecipazione, si chiede solo di portare con sé un telo per sedersi sul prato, perché riceveranno tutto l’occorrente per un pic-nic nel verde all’insegna dell’allegria e della solidarietà: un gustosissimo
packed lunch da consumare in compagnia e un ricco programma di attività che allieteranno la giornata tra laboratori creativi, tornei sportivi, musica, animazione, ovviamente con la partecipazione dei Dottor Sogni.
«Siamo estremamente felici di poter tornare anche a Roma con il "Pic-nic di Theodora"» afferma Emanuela Basso Petrino, Consigliere Delegato di Fondazione Theodora. «È un evento straordinario che, grazie a tutti gli amici che vi partecipano e che lo sostengono, contribuisce a garantire le speciali visite dei Dottor Sogni ai bambini ricoverati presso gli ospedali romani in cui è attiva Fondazione Theodora. I nostri Dottor Sogni sono artisti dotati di grande sensibilità e capacità di ascolto. Non intervengono sulla malattia, che invece viene gestita dal personale sanitario, ma si prendono cura della “parte sana” del bambino, quella parte che ha bisogno di esprimersi attraverso il gioco, la fantasia, il pianto e il sorriso. Tutti i bambini hanno bisogno di dare voce alle proprie emozioni, anche in ospedale, perché sorridere li rende più sereni e sognare li rende più forti».
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