11 Maggio 2021
Zona gialla (fonte foto Lapresse)
Ancora coprifuoco anche se probabilmente sarà posticipato di un’ora. Gli italiani, ormai in tanti, che speravano nella definitivo abbandono di una misura da molti considerata inutile, restano delusi ancora una volta. Secondo la logica di un’apertura graduale, che con la campagna vaccinale a pieno regime e la maggioranza delle persone a rischio vaccinate, sembra eccessiva, agli italiani sarà concessa un’ora in più per finire la cena al ristorante, ai commercianti forse per guadagnare due spiccioli in più. Poco, troppo poco, per una stagione estiva alle porte ed i nostri competitor nel settore turistico, Spagna e Grecia tra tutti, che già corrono. Il rischio che questo eccessivo scrupolo sulle aperture faccia saltare la stagione estiva è sempre più vicino: sarebbe un disastro peggio dell’anno passato.
Tornando a quanto definito nel “pacchetto” di interventi che andranno a modificare il decreto, oltre al coprifuoco ci sono altre novità: il settore del wedding ripartirà a metà giugno mentre i centri commerciali potranno aprire nei fine settimana forse già dal 22 maggio. Tra le novità, forse, anche il cambio dei parametri per definire il colore delle Regioni: determinante sarà, soprattutto, l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva.
Il premier Draghi dice di voler riaprire ma mantenendo sempre il principio della gradualità e della prudenza. Secondo il Governo i numeri reali che fotografano la situazione si avranno solo con il monitoraggio di venerdì prossimo: sarebbe questo uno dei motivi perché si attende ad eliminare alcune delle misure.
Come detto l’apertura per il wedding dovrebbe arrivare a metà giugno mentre per l’attività sportiva al chiuso si attendono ancora indicazioni. Il centrodestra è in pressing per anticipare già a lunedì prossimo l'apertura dei ristoranti al chiuso e delle palestre (prevista invece per il 1 giugno), dei centri commerciali nei fine settimana mentre per i parchi tematici si punta al primo giugno (ora fissata al primo luglio) ma difficilmente le richieste verranno accolte.
Con i dati attuali dicono che a rischiare il passaggio in arancione sono almeno in tre: Lombardia, Veneto e Campania. "A partire dalla prossima settimana l'Rt rischia di aumentare e ci potranno essere nuove zone arancioni ma se il governo dice che le riaperture sono irreversibile a questo deve corrispondere un cambiamento dei parametri" ha relazionato un’analisi Gimbe. La decisione è attesa per mercoledì.
Per quanto concerne l’eliminazione delle mascherine all’aperto, ovviamente non in luoghi affollati, ventilata dal sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, è Giovanni Corrao, professore di statistica medica all'Università Milano Bicocca, a frenare gli entusiasmi. “Possibile solo una volta superata quota 30 milioni di dosi somministrate” ha detto, indicando come data possibile il 22 giugno.
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