Presentato piano di pace Usa-Ucraina in 20 punti: Kiev in Ue, Donetsk zona economica libera ed elezioni dopo firma; Mosca frena: “Serve Donbass”
Il presidente russo Vladimir Putin ha ribadito nelle ultime settimane le sue condizioni: la cessione da parte di Kiev dei circa 5.000 chilometri quadrati del Donbass ancora sotto controllo ucraino e la rinuncia formale all’ingresso nella Nato
È stato presentato un nuovo piano di pace Usa-Ucraina articolato in 20 punti per porre fine al conflitto con la Russia. Tra i capisaldi dell’intesa figurano l’ingresso di Kiev nell’Unione europea, l’ipotesi di una zona economica libera nel Donetsk e lo svolgimento di elezioni subito dopo la firma dell’accordo. Il documento è stato elaborato tra negoziatori ucraini e statunitensi e trasmesso a Mosca per una valutazione. Tuttavia, dal Cremlino arrivano segnali di frenata: per un’intesa, avverte la Russia, “serve il Donbass”.
Presentato piano di pace Usa-Ucraina in 20 punti: Kiev in Ue, Donetsk zona economica libera ed elezioni dopo firma; Mosca frena: “Serve Donbass”
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha svelato in conferenza stampa a Kiev i dettagli dell’ultimo accordo per tentare di chiudere il conflitto con la Russia, spiegando che il documento è stato definito con Washington e inviato a Mosca. Un piano strutturato in 20 punti che punta a un cessate il fuoco immediato e a una cornice di sicurezza internazionale di lungo periodo. Zelensky ha però chiarito che restano divergenze significative, sottolineando che “non c'è consenso con gli Stati Uniti sui territori e sulla centrale di Zaporizhzhia”.
Il testo riafferma innanzitutto la piena sovranità dell’Ucraina e prevede un accordo di non aggressione “completo e incondizionato” tra Kiev e Mosca, con un meccanismo di supervisione della linea di contatto basato anche su monitoraggio spaziale senza pilota. Le garanzie di sicurezza sarebbero uno dei pilastri dell’intesa: le forze armate ucraine resterebbero a 800mila effettivi in tempo di pace e Stati Uniti, Nato e Paesi europei firmatari assicurerebbero a Kiev tutele che rispecchiano l’Articolo 5 dell’Alleanza Atlantica.
Sul piano politico ed economico, il documento prevede l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea entro tempi definiti, un accesso privilegiato al mercato europeo e un ampio pacchetto di sviluppo con fondi dedicati alla ricostruzione e alle questioni umanitarie. È inoltre prevista l’accelerazione di un accordo di libero scambio con gli Stati Uniti, mentre Kiev conferma il proprio status di Stato non nucleare.
Uno dei nodi più delicati riguarda la centrale nucleare di Zaporizhzhia: nel piano sarebbe prevista una gestione congiunta tra Ucraina, Stati Uniti e Russia, ma su questo punto Zelensky ha evidenziato la distanza con Washington, poiché Kiev vorrebbe una gestione condivisa solo con gli americani, escludendo Mosca.
Capitolo centrale è quello territoriale. Nelle regioni di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson, la linea di dispiegamento delle truppe al momento dell’accordo verrebbe riconosciuta come linea di contatto, mentre la Russia dovrebbe ritirarsi da Dnipropetrovsk, Mykolaiv, Sumy e Kharkiv per l’entrata in vigore dell’intesa. Forze internazionali monitorerebbero il rispetto dell’accordo. Come spiegato dallo stesso Zelensky, Mosca chiede che l’Ucraina rinunci al Donetsk, mentre gli Stati Uniti starebbero proponendo un compromesso sotto forma di zona economica libera, ipotesi che per Kiev richiederebbe l’approvazione del Parlamento o un referendum.
Il piano include anche la libertà di navigazione commerciale sul Dnipro e nel Mar Nero, un comitato umanitario per lo scambio “tutti per tutti” dei prigionieri di guerra e il ritorno di civili e ostaggi, compresi i bambini. Dopo la firma dell’accordo, l’Ucraina dovrebbe indire elezioni nel più breve tempo possibile.
L’intesa avrebbe carattere giuridicamente vincolante e sarebbe garantita da un Consiglio di Pace presieduto da Trump, con la partecipazione di Ucraina, Europa, Nato, Russia e Stati Uniti. In caso di violazioni, scatterebbero sanzioni automatiche. Una volta raggiunto il consenso di tutte le parti, entrerebbe in vigore un cessate il fuoco completo e immediato.
Da Mosca, però, arrivano segnali di cautela. Secondo fonti citate da Bloomberg, la Russia intende proporre modifiche sostanziali, considerandolo solo un punto di partenza. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato da Reuters, ha dichiarato: “Tutti i parametri principali della posizione della parte russa sono ben noti ai nostri colleghi degli Stati Uniti. Ora intendiamo formulare la nostra posizione sulla base delle informazioni ricevute e proseguire i nostri contatti nel prossimo futuro attraverso i canali esistenti e attualmente funzionanti”.
Il presidente russo Vladimir Putin ha ribadito nelle ultime settimane le sue condizioni: la cessione da parte di Kiev dei circa 5.000 chilometri quadrati del Donbass ancora sotto controllo ucraino e la rinuncia formale all’ingresso nella Nato.