Ucraina, Zelensky apre a elezioni, ma sondaggi lo bastonano: solo 20,3% dei voti per lui, in testa Zaluzhny, poi Budanov - come anticipato dal GdI
Sotto la spinta di Trump, Zelensky si dichiara pronto alle elezioni: i sondaggi lo danno al 20,3%, solo un punto sopra l’ex comandante Zaluzhny
Nelle ultime ore, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha riferito pubblicamente di essere aperto a nuove elezioni presidenziali a Kiev, anche tra "60-90 giorni", ponendo "solamente" il cavillo della sicurezza. I primi sondaggi però, bastonano il Capo di Stato: i voti si fermano al 20,3% per lui, una percentuale destinata a scendere per la concorrenza del generale, ora ambasciatore in Gran Bretagna, Valery Zaluzhny, come anticipato da Il Giornale d'Italia. Un altro candidato gradito dagli ucraini sarebbe Kyrylo Budanov, capo dell'intelligence.
Ucraina, Zelensky apre a elezioni, ma sondaggi lo bastonano: solo 20,3% dei voti per lui, in testa Zaluzhny, poi Budanov - come anticipato dal GdI
Mercoledì 10 dicembre, con una mossa che disegna un fine anno politico rovente, il presidente statunitense Donald Trump ha rilanciato la richiesta di elezioni presidenziali in Ucraina. "Penso che l’Ucraina debba tenere delle elezioni. Stanno usando la guerra per non tenerle, ma il popolo ucraino deve avere questa possibilità", ha dichiarato in un’intervista, riaccendendo un dibattito che in molti consideravano congelato.
Immediata la risposta del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che ha dichiarato: “Sono pronto alle elezioni”. Zelensky ha però precisato che, perché siano possibili, è necessario che Stati Uniti ed Europa garantiscano la sicurezza del voto. Ha aggiunto che il suo governo è pronto a chiedere al parlamento di modificare la normativa sulla legge marziale, per consentire il voto anche in tempo di guerra.
Zaluzhny vs Zelensky, un testa a testa che sorride all'ambasciatore - come anticipato da Il Giornale d'Italia
Un’indagine realizzata dall’agenzia Info Sapiens tra il 13 e il 28 novembre 2025 — pochi giorni dopo uno scandalo di corruzione che ha coinvolto esponenti vicini a Zelensky — mostra un drastico calo del supporto per il presidente. Solo il 20,3% degli intervistati afferma che voterebbe per lui oggi.
Tuttavia, nonostante la perdita di consenso, Zelensky rimane — secondo il sondaggio — il candidato più popolare, anche se in una corsa apertissima, come anticipato da Il Giornale d'Italia. Subito dietro di lui compare l’ex capo delle forze armate ucraine, convertitosi in diplomazia: Valery Zaluzhny, ora ambasciatore a Londra, che raccoglierebbe il 19,1% delle intenzioni di voto.
Una distanza molto sottile — appena 1,2 punti — che rende l’ipotetica sfida elettorale particolarmente incerta. Al terzo posto, con il 5,1%, c’è Kyrylo Budanov, capo dell’intelligence militare ucraina. Un’ulteriore quota significativa — circa 23,6% — non si è espressa, lasciando spazio a una fetta di elettorato ancora indecisa.
I dati suggeriscono che, se si votasse oggi, la competizione sarebbe virtualmente in parità tra Zelensky e Zaluzhny, con un leggero vantaggio per l’attuale presidente. L’esito — tutt’altro che scontato — dipenderebbe molto dall’affluenza, dal coinvolgimento degli indecisi, e da quanto ciascun candidato riuscirà a convincere durante la campagna.
Zelensky mantiene un margine di preferenza, ma non può ignorare che il suo storico sostegno è crollato. Zaluzhny, pur senza una carriera politica, mostra una rilevante attrattiva, diventando la “spalla credibile” per chi desidera cambiamento. Budanov resta distante — e per ora poco competitivo — ma potrebbe giocare un ruolo da “ago della bilancia” in uno scenario frammentato.
Molto dipenderà — oltre che dalla volontà politica — dall’andamento del conflitto, dalla possibilità di garantire la sicurezza per il voto, e da una modifica legislativa che consenta elezioni nonostante la legge marziale in vigore. In questo senso, l’apertura di Zelensky potrebbe essere vista non come un passo frettoloso, ma come una risposta alle pressioni esterne e a una crisi di consenso.