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Ue verso dietrofront su stop a caldaie a gas, no a ipotesi di divieto vendita a partire dal 2029, scadenza fissata per il 2040

La nuova bozza segna una virata netta rispetto alla versione circolata appena due anni fa. Nel 2023 si ipotizzava una messa al bando totale delle caldaie a gas dal 2029; oggi, quella scadenza è scomparsa. Il provvedimento prevede comunque l’eliminazione completa delle caldaie a gas entro il 2040

02 Dicembre 2025

Ue verso dietrofront su stop a caldaie a gas, no a ipotesi di divieto vendita a partire dal 2029, scadenza fissata per il 2040

Fonte: imagoeconomica

Bruxelles cambia passo sul fronte energetico e prepara un dietrofront che sembrava impensabile fino a pochi mesi fa. Dopo il rallentamento su rendicontazione ambientale, deforestazione e altri tasselli del Green Deal, ora anche il capitolo caldaie appare destinato a un ridimensionamento significativo. Una revisione che, secondo le prime ricostruzioni, segnerebbe la fine dell’ipotesi di stop alla vendita delle caldaie a gas già nel 2029. Ma resta sullo sfondo la scadenza più lontana del 2040.

Ue verso dietrofront su stop a caldaie a gas, no a ipotesi di divieto vendita a partire dal 2029, scadenza fissata per il 2040

Da un anno a questa parte, il Green Deal europeo continua infatti a perdere pezzi. È toccato alle direttive sugli obblighi di rendicontazione ambientale per le imprese, al regolamento sulla deforestazione e ora, con ogni probabilità, toccherà anche alle regole sulle caldaie. La Commissione europea è al lavoro su una bozza di revisione del regolamento Ecodesign, il testo che definisce gli standard di sostenibilità che i prodotti immessi sul mercato europeo devono rispettare.

La nuova bozza segna una virata netta rispetto alla versione circolata appena due anni fa. Nel 2023 si ipotizzava una messa al bando totale delle caldaie a gas dal 2029; oggi, quella scadenza è scomparsa. Al centro del provvedimento c’è ora il parametro del “limite minimo di efficienza stagionale”, che nella versione originaria era stato fissato a un livello tale da escludere qualsiasi caldaia tradizionale, spingendo il mercato verso le pompe di calore: più efficienti ed ecologiche, ma ancora molto più costose.

Le obiezioni dell’industria del gas, allora, avevano bloccato tutto, convincendo Bruxelles a congelare il dossier. E il vento, da allora, è cambiato. La nuova tabella sui minimi di efficienza — riporta sempre il quotidiano economico — è stata “pesantemente ritoccata al basso”, mantenendo così sul mercato anche le caldaie convenzionali. La consultazione pubblica si chiuderà nelle prossime settimane e il testo definitivo è atteso per l’inizio del 2026.

Ma lo stop al 2029 non cancella lo scenario di lungo periodo. A fissare comunque una deadline per l’addio ai vecchi impianti alimentati da combustibili fossili resta la direttiva sulle performance energetiche degli edifici, la cosiddetta “direttiva case green”. Il provvedimento prevede l’eliminazione completa delle caldaie a gas entro il 2040. L’Italia, come gli altri Stati membri, dovrà recepirla entro giugno 2026, mentre già entro fine 2025 dovrà inviare a Bruxelles il proprio piano nazionale di ristrutturazione.

Sul dossier, Roma è già finita nel mirino della Commissione: è stata avviata una fase preliminare di procedura d’infrazione proprio sulla direttiva case green. Dal 1° gennaio 2025, infatti, è entrato in vigore il divieto europeo di incentivare l’installazione di caldaie a gas. Una misura che l’Italia ha recepito solo parzialmente, eliminando il bonus caldaia ma mantenendo un contributo all’interno del Conto Termico 2.0.

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