Gaza, "il 49,5% dei giornalisti morti colpiti di notte in famiglia con software militari AI e sistemi di targeting": i dati del Databases for Palestine
Secondo quanto riferito dal giornalista Goodluck su dati raccolti dal "Databases for Palestine", dei 327 giornalisti uccisi dal fuoco israeliano 154 si trovavano nella loro abitazione. L'effetto collaterale del loro assassinio è stata l'uccisione di circa 756 familiari
Dei 327 giornalisti uccisi nella Striscia di Gaza dal fuoco dei raid e dei bombardamenti israeliani a partire dal 7 ottobre 2023, almeno il 49,5% è stato massacrato deliberatamente di notte o all'alba, quando cioè dormiva in compagnia coi propri familiari.
Gaza, "il 49,5% dei giornalisti morti colpiti di notte in famiglia con software militari AI e sistemi di targeting": i dati del Databases for Palestine
Sono questi gli ultimi dati agghiaccianti raccolti dalla piattaforma Databases for Palestine e comunicati al canale "Substack No Frontiers" dal fotografo e giornalista investigativo Kalen Goodluck. Il Databases for Palestine è una banca dati, raccolti da gruppi indipendenti, che tiene monitorato, tra i vari progetti d'archivio, il tragico bilancio di giornalisti e operatori dell'informazione rimasti uccisi durante il genocidio israeliano contro i civili palestinesi. Ora, ciò che emerge è che gli attacchi precisi sferrati dall'Idf, non hanno ucciso "soltanto" i giornalisti ma molti loro cari, perché i raid compiuti contro i rappresentanti della stampa e dei media si sono svolti mentre questi dormivano in tende o a casa coi propri familiari.
Dati alla mano, dei 327 giornalisti assassinati dal quel 7 ottobre 2023 in cui generalmente è fatto partire l'inizio del genocidio israeliano, 154 sono stati colpiti nella loro abitazione causando la morte di 756 familiari. A quanto risulta, gli attacchi mirati sarebbero stati possibili grazie all'uso di sofisticate apparecchiature di tracciamento, software militari basati sull'intelligenza artificiale, nonché il noto sistema di targeting chiamato "Where's Daddy".
Oltre al sistema di IA chiamato Lavender, capace di setacciare enormi quantità di dati di sorveglianza per identificare combattenti di Hamas e della Jjihad islamica, un secondo strumento di intelligenza artificiale è quello denominato appunto Where's Daddy, un programma pensato per segnalare in tempo reale i movimenti di un obiettivo dentro casa. È evidente come l'utilizzo di questo strumento abbia in molti casi portato all'uccisione di intere famiglie senza che l'"obiettivo" previsto fosse colpito. Secondo fonti, per ogni giornalista ucciso in ambienti domestici, muoiono quasi cinque familiari. E questo perché, tra i vari metodi, il sistema Where's Daddy autorizza, una volta individuato il "bersaglio", bombardamenti con ordigni da una o due tonnellate.
Il caso più grave ed eclatante di uccisione di giornalisti da parte di Israele si era verificato lo scorso agosto, sull'ospedale Nasser di Khan Younis. In quell'occasione non erano morti "solo" cinque giornalisti, ma oltre 20 civili, e lo stesso giorno un altro reporter era stato colpito proprio nella sua tenda di sfollamento. I dati, che il gruppo Databases raccoglie nel progetto Stop Murdering Journalists, costituisce una fonte preziosa di documentazione di ogni nome, data, luogo e modalità di uccisione relativa alla strage israeliana contro i giornalisti. L'organizzazione permette di fare luce sui modi con cui gli operatori dell'informazione vengono così sistematicamente uccisi dalla follia israeliana.