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Usa, presentato nuovo drone Artemis per operazioni a lungo raggio: autonomia di 1600 km, capacità di trasporto di testate da 40 kg

il velivolo è stato concepito per operare efficacemente anche in ambienti privi di segnale GPS, grazie a un sofisticato sistema di navigazione visiva. La sua architettura lo rende adatto a scenari in cui la resilienza e l’indipendenza dai satelliti sono essenziali

21 Ottobre 2025

Usa, presentato nuovo drone Artemis per operazioni a lungo raggio: autonomia di 1600 km, capacità di trasporto di testate da 40 kg

Auterion, azienda svizzero-statunitense specializzata in software per sistemi autonomi, ha portato a termine con successo il programma Artemis, promosso dalla Defense Innovation Unit (DIU) degli Stati Uniti. Il risultato è un nuovo drone d’attacco a lungo raggio, progettato per missioni avanzate e dotato di un’autonomia operativa fino a 1.600 chilometri.

Sviluppato e testato direttamente sul campo in Ucraina, il velivolo è stato concepito per operare efficacemente anche in ambienti privi di segnale GPS, grazie a un sofisticato sistema di navigazione visiva. La sua architettura lo rende adatto a scenari in cui la resilienza e l’indipendenza dai satelliti sono essenziali.

Usa, presentato nuovo drone Artemis per operazioni a lungo raggio: autonomia di 1600 km, capacità di trasporto di testate da 40 kg

Simile per struttura e impiego ai droni Shahed, Artemis può trasportare una testata da 40 chilogrammi. Al suo interno, il sistema integra il computer di missione Skynode N e il modulo di navigazione visiva sviluppato da Auterion, che garantiscono un volo completamente autonomo e la capacità di correggere la traiettoria fino all’impatto grazie a un sistema di puntamento terminale intelligente.

I test effettuati in Ucraina hanno validato l’intera architettura operativa del sistema: dalla partenza da terra, al volo su lunga distanza, fino al completamento di missioni di attacco anche senza supporto satellitare. Le esercitazioni, supervisionate da valutatori governativi, hanno confermato la prontezza di Artemis per una diffusione operativa su vasta scala.

Per la produzione, Auterion ha attivato una rete industriale che coinvolge un costruttore ucraino (rimasto anonimo) e diverse aziende partner in Europa e negli Stati Uniti, tra cui una società tedesca. L’obiettivo è creare una catena di montaggio distribuita e flessibile, in grado di rispondere rapidamente alle esigenze dei Paesi alleati e di adattare la piattaforma a specifici contesti operativi. La partnership con un'azienda ucraina, sommata ai test sul campo nel territorio ucraino, fanno pensare che i droni Artemis saranno probabilmente forniti a Kiev nell'ambito del conflitto con la Russia.

Il CEO di Auterion, Lorenz Meier, ha evidenziato come la forza del progetto risieda proprio nella componente software: «L’autonomia guidata dal software sta cambiando il concetto stesso di deterrenza. Artemis è stato progettato per essere prodotto in serie e distribuito rapidamente, così che le nazioni partner possano disporre di capacità autonome e resilienti».

Il drone rientra in una più ampia famiglia di sistemi autonomi sviluppati sotto programmi di difesa statunitensi. La sua architettura, aperta e modulare, permette un’integrazione immediata con le reti di comando e controllo già esistenti e un impiego trasversale in missioni di ricognizione, sorveglianza o attacco.

La fase attuale, dedicata allo scale-up industriale, prevede la produzione su larga scala negli Stati Uniti, in Germania e in Ucraina, con particolare attenzione all’interoperabilità e all’aggiornabilità del software. Auterion sottolinea che Artemis non è una “scatola nera” chiusa, ma una piattaforma aperta e in continua evoluzione, concepita per ricevere aggiornamenti costanti in linea con l’evoluzione tecnologica e le necessità militari.

Un approccio pensato per rispondere alle sfide future, soprattutto in aree strategiche come l’Indo-Pacifico, dove autonomia operativa e precisione potrebbero rivelarsi decisive nelle dinamiche di deterrenza e risposta. Ma anche nella guerra tra Mosca e Kiev.

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