09 Ottobre 2025
Palantir, fonte: Wikipedia
Anche la società americana di sviluppo tecnologico Palantir è stata inchiodata: documenti certificano il suo appoggio a Israele. Il fondatore, Peter Thiel, è un ebreo sionista multimiliardario, che ha sviluppato dagli anni '90 una serie di piattaforme per l'intelligence di vari Paesi. Con lo Stato Ebraico, però, sembra esserci un accordo particolare: la fornitura di un software con cui il Mossad e l'Idf hanno potuto (e possono tuttora) spiare, sorvegliare e schedare tutti i palestinesi in Cisgiordania e Gaza. Con queste informazioni, sono stati possibili raid precisi per quanto riguarda coordinate e tempistiche in tutto il territorio occupato palestinese.
Il genocidio a Gaza non si combatte solo con droni e bombardieri, ma con algoritmi. Dietro la precisione letale degli attacchi israeliani si nasconde Palantir Technologies, la società americana fondata nel 2003 da Peter Thiel, miliardario e pioniere di Silicon Valley, da anni legato al mondo dell’intelligence statunitense e all’Agenzia di Sicurezza Nazionale (Nsa).
Palantir fornisce a Israele piattaforme di intelligenza artificiale per il targeting militare, in grado di analizzare milioni di dati biometrici, comunicazioni, movimenti e profili sociali dei palestinesi. Questi sistemi – come il famigerato Lavender, sviluppato insieme all’unità 8200 dell’esercito israeliano – generano liste di persone da colpire con droni o missili, in un processo che dura pochi minuti.
Secondo un’inchiesta di +972 Magazine e Local Call, le decisioni vengono spesso automatizzate: basta un sospetto, un algoritmo, un numero di telefono errato. Migliaia di civili palestinesi sono finiti sotto le bombe di un sistema che trasforma il conflitto in una guerra algoritmica, dove la responsabilità umana scompare.
Palantir nasce con il finanziamento diretto della CIA, tramite il fondo In-Q-Tel. L’obiettivo: creare una piattaforma in grado di gestire enormi quantità di dati per la “sicurezza nazionale”. Col tempo, però, l’azienda ha ampliato la sua influenza, diventando il cuore tecnologico del complesso militare-industriale americano e, per estensione, israeliano.
Dopo il 7 ottobre 2023, Thiel e il Ceo Alex Karp hanno pubblicamente dichiarato: “Siamo con Israele. Il nostro lavoro nella regione non è mai stato così vitale e continuerà.” Poco dopo, Palantir ha firmato un nuovo accordo con il Ministero della Difesa israeliano per fornire software di analisi e previsione dei bersagli in tempo reale.
Documenti rivelati da Edward Snowden mostrano che la Nsa condivide con Israele intercettazioni e dati non filtrati di cittadini palestinesi e palestinesi-americani. Quei flussi di dati diventano carburante per i sistemi di Palantir, che li processano e li trasformano in mappe di “obiettivi umani”.
Dietro questa rete tecnologica si muove un'élite ideologica e politica che ha influenzato pesantemente la linea di politica estera degli Stati Uniti. Thiel, investitore di Trump e ideologo del “capitalismo sovranista”, è al centro di un network di imprenditori e media legati all’apparato militare e a lobby filo-israeliane.
Attorno a lui gravitano figure come Elon Musk, proprietario di X e SpaceX, che fornisce satelliti e infrastrutture di comunicazione militare, e Tucker Carlson, ex volto di Fox News, vicino agli ambienti neoconservatori. Tutti, in modi diversi, hanno sostenuto un rafforzamento dell’alleanza strategica con Israele e promosso politici come JD Vance, oggi senatore dell’Ohio e fedelissimo di Trump, noto per la sua posizione anti-Iran e pro-Tel Aviv.
Secondo analisti indipendenti, questo gruppo ha contribuito a spingere la Casa Bianca verso un sostegno militare e diplomatico incondizionato a Israele, trasformando la politica americana in un prolungamento dell’agenda israeliana in Medio Oriente.
Palantir sta sviluppando nuovi sistemi come Titan, un’intelligenza artificiale capace di processare dati satellitari, biometrici e di sorveglianza in tempo reale. Karp stesso ha paragonato la potenza di queste tecnologie a quella delle armi nucleari tattiche.
Ma Gaza dimostra che l’intelligenza artificiale, nelle mani sbagliate, diventa una tecnologia di sterminio di massa digitale. Non è solo la bomba che uccide, ma l’algoritmo che decide chi deve morire.
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