11 Agosto 2025
Bambina durante genocidio Gaza Fonte: Save the Children
L’organizzazione internazionale Save the Children ha lanciato un durissimo atto d’accusa contro Israele, condannando il genocidio e l’uso del cibo come arma contro i palestinesi nella Striscia di Gaza. In una dichiarazione ufficiale, l’ONG ha definito la carestia imposta da Tel Aviv una “cicatrice morale sull’umanità” e sulla civiltà, denunciando l’uccisione deliberata di bambini palestinesi. Secondo l’organizzazione, le morti per fame, ormai documentate, sono il risultato diretto di una strategia militare e di un blocco prolungato degli aiuti umanitari.
Il direttore per il Medio Oriente, il Nord Africa e l’Europa orientale di Save the Children, Ahmad Alhendawi, ha definito le morti per fame “evitabili” di 100 bambini a Gaza come una “pietra miliare devastante che getta vergogna sul mondo”. “I bambini di Gaza vengono affamati intenzionalmente dalle autorità israeliane. Si tratta di una tragedia del tutto prevedibile ed evitabile, sulla quale le organizzazioni umanitarie hanno lanciato l’allarme per mesi”, ha dichiarato.
“Quasi due anni di guerra e il blocco sugli aiuti salvavita hanno condannato i bambini a morire di massa, a sofferenze e a futuri distrutti – tutti eventi interamente evitabili”, ha proseguito Alhendawi, sottolineando come Israele, in base al diritto internazionale, sia legalmente obbligato a proteggere i minori e a garantire l’accesso agli aiuti umanitari.
Il rappresentante ha poi avvertito i leader israeliani che le morti per fame a Gaza aggiungono un ulteriore crimine di guerra alla “lunga storia criminale di Tel Aviv”, chiedendosi: “Che tipo di mondo abbiamo costruito per permettere che 100 bambini muoiano di fame mentre cibo, acqua e medicinali per salvarli si trovano a pochi chilometri di distanza, a un valico di frontiera?”.
“Israele sta usando la fame come metodo di guerra – un crimine di guerra secondo il diritto internazionale”, ha ribadito, richiamando la responsabilità della comunità internazionale: “È obbligata a garantire questo e a far rispettare il diritto internazionale. Questa violazione del dovere legale ricade su tutti noi. È una cicatrice morale sulla nostra comune umanità e getta vergogna sul mondo”.
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