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Francia e Regno Unito a settembre riconosceranno lo Stato di Palestina come Stato sovrano, 147 Paesi su 193 membri Onu l'hanno già fatto

Francia e Regno Unito nel prossimo settembre riconosceranno lo Stato di Palestina come Stato sovrano, 147 Paesi su 193 membri dell'ONU lo hanno già fatto: un diritto internazionale fondamentale per l'unità territoriale del popolo palestinese

30 Luglio 2025

Onu

Onu (fonte: Twitter @TgLa7)

Il riconoscimento dello Stato palestinese rappresenta oggi una questione cruciale del diritto internazionale. Con 147 paesi su 193 membri dell'ONU che hanno già riconosciuto la Palestina come Stato sovrano, il diritto all'unità territoriale del popolo palestinese trova crescente sostegno nella comunità internazionale, portando con sé tutti i diritti fondamentali sanciti dal diritto internazionale.

Le origini: dal 1988 a oggi

Il 15 novembre 1988 rappresenta una data fondamentale per il popolo palestinese. Durante una sessione del Consiglio Nazionale Palestinese ad Algeri, Yasser Arafat, presidente dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), proclamò unilateralmente l'indipendenza dello Stato di Palestina, rivendicando la sovranità sui territori della Cisgiordania, della Striscia di Gaza e di Gerusalemme Est.

La risposta internazionale fu immediata: l'Algeria divenne il primo Paese a riconoscere ufficialmente lo Stato palestinese, seguita rapidamente da altri Paesi arabi, africani e dell'Europa orientale. Entro la fine del 1988, ben 78 paesi avevano già formalizzato il loro riconoscimento.

2011-2012: La svolta alle Nazioni Unite

Un momento simbolico cruciale arrivò nel novembre 2012, quando l'Assemblea Generale dell'ONU approvò la Risoluzione 67/19, riconoscendo la Palestina come "Stato osservatore non membro". Questa decisione, sostenuta da 138 paesi, rappresentò un passo significativo verso il riconoscimento internazionale della statualità palestinese.

2014: La Svezia apre la strada in Europa Occidentale

La Svezia divenne il primo membro della UE dell'Europa occidentale a riconoscere lo Stato palestinese, rompendo con la tradizionale posizione di "attesa" delle potenze occidentali.

2024-2025: nuova ondata di riconoscimenti

Il maggio 2024 ha segnato una svolta significativa con il riconoscimento coordinato da parte di Spagna, Irlanda e Norvegia. Questi Paesi hanno motivato la loro decisione con il deterioramento della situazione umanitaria a Gaza e la necessità di dare concretezza al processo di pace. La Slovenia si è aggiunta poco dopo, mentre il Regno Unito e la Francia hanno appena annunciato che riconosceranno la Palestina a settembre 2025.

La situazione attuale: I numeri del riconoscimento

147 Stati su 193 membri dell'ONU - più del 76% della comunità internazionale - riconoscono attualmente la Palestina come Stato sovrano. Questo numero impressionante include:

Tutti i Paesi arabi e la maggior parte dei Paesi musulmani
La quasi totalità dei Paesi africani
Molti Paesi asiatici, incluse potenze come Cina, India e Russia
Numerosi Paesi dell'America Latina, tra cui Argentina, Brasile e Cile
Diversi Paesi europei, principalmente dell'Europa orientale e ora anche alcuni dell'Europa occidentale.

A tutti questi si aggiunge anche il Vaticano, che pur non essendo membro a pieno titolo dell'ONU, ha espresso un riconoscimento formale dello Stato palestinese.

I Paesi che non riconoscono la Palestina

Tra i Paesi che non hanno ancora riconosciuto lo Stato palestinese figurano principalmente:

Stati Uniti e Canada
Australia eNuova Zelanda
La maggior parte dei Paesi dell'Europa occidentale (Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Paesi Bassi)
Giappone e Corea del Sud.

È importante notare che molti di questi Paesi sostengono comunque il principio della "soluzione a due Stati" ma ritengono che il riconoscimento formale debba avvenire nell'ambito di negoziati diretti tra Israele e l'Autorità Palestinese (cosa quest'ultima che non potrà avverarsi mai, dato che lo Stato di Israele fin dal momento della sua nascita si è opposto alla nascita di uno Stato palestinese).

L'Italia: una posizione di attesa

Purtroppo l'Italia non ha ancora riconosciuto ufficialmente lo Stato di Palestina, pur mantenendo relazioni consolidate con l'Autorità Nazionale Palestinese. La posizione ufficiale italiana sostiene:

La soluzione a due Stati come unica via per la pace
La necessità di negoziati diretti tra le parti
Il mantenimento di un ruolo di mediazione.

Nelle votazioni ONU del maggio 2024 sull'ammissione della Palestina come membro a pieno titolo, l'Italia si è astenuta, riflettendo la nota posizione fin troppo prudente e sufficientemente ipocrita, dato che appunto, come sopra già riportato, sappiamo tutti che riconoscere lo Stato di Palestina non può assolutamente dipendere da Israele. Non ultimo poi, quel che certamente non aiuta in tale riconoscimento da parte del nostro Paese, vi sono i miliardari rapporti economici e finanziari esistenti con lo Stato di Israele, a partire già dalla compravendita di armi e armamenti.

Ma il riconoscimento dello Stato di Palestina rappresenterebbe molto più di un atto simbolico: sarebbe l'applicazione concreta dei principi fondamentali del diritto internazionale, dal diritto all'autodeterminazione dei popoli e del principio di uguaglianza sovrana degli Stati.

Con 147 Paesi che hanno già compiuto questo passo - più di tre quarti della comunità internazionale - il riconoscimento della Palestina è diventata la posizione maggioritaria nel mondo. Questo consenso globale riflette non solo la solidarietà con il popolo palestinese, ma anche l'impegno verso un ordine internazionale basato sul diritto piuttosto che sulla forza.

Il momento giusto per riconoscere lo Stato di Palestina è ORA: non solo come atto di giustizia verso un popolo che da decenni lotta per i propri diritti fondamentali, ma come passo necessario verso una pace giusta e durevole in Medio Oriente, fondata sui principi del diritto internazionale e sulla coesistenza di due Stati sovrani e indipendenti.

Di Eugenio Cardi

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