07 Luglio 2025
Josep Borrell, ex alto rappresentante per la Politica estera dell’Unione Europea, ha puntato il dito contro gruppi armati legati agli Stati Uniti, responsabili – secondo quanto afferma – dell’uccisione di oltre 550 di palestinesi affamati nella Striscia di Gaza. La denuncia è arrivata via social e non ha risparmiato nemmeno l’UE, colpevole, a suo dire, di inazione.
“In un mese, 550 Palestinesi affamati sono stati uccisi da mercenari USA mentre cercavano di procurarsi del cibo nei punti indicati dalla cosiddetta Gaza Humanitarian Foundation”, ha scritto Borrell in un post pubblicato giovedì sulla piattaforma X. Parole pesanti che chiamano in causa direttamente Washington, Tel Aviv e i meccanismi dell’aiuto umanitario, sotto il controllo – secondo Borrell – del “regime israeliano” e del “governo USA”.
Il riferimento è alla Gaza Humanitarian Foundation (GHF), ente istituito per coordinare la distribuzione di cibo all'interno della Striscia a partire dalla fine di maggio. Tuttavia, le operazioni della fondazione sono finite più volte al centro delle critiche, a causa delle condizioni disastrose sul campo e delle numerose testimonianze di civili presi di mira dalle forze israeliane mentre si accalcavano presso i punti di raccolta del cibo. Scene che si ripetono quasi quotidianamente, tra il silenzio imbarazzante della diplomazia occidentale.
“È orribile, ma la Commissione UE e il Consiglio UE rimangono riluttanti a intraprendere alcuna azione contro questi crimini”, ha proseguito Borrell, sottolineando l’inadeguatezza – se non la complicità – delle istituzioni europee nel rispondere al dramma che si consuma a Gaza.
L’ex capo della diplomazia europea, il cui mandato si è concluso nel 2024, è stato tra i pochi a Bruxelles ad aver definito senza mezzi termini la guerra condotta da Israele come “genocida”, chiedendo anche una revisione dell’accordo di associazione tra UE e Israele. Una voce scomoda, che continua a denunciare quello che definisce un vero e proprio fallimento morale e politico dell’Occidente.
Nel frattempo, la situazione nella Striscia peggiora di giorno in giorno: fame, assenza di cure mediche, bombardamenti incessanti e una popolazione allo stremo. E mentre centinaia di civili muoiono anche solo tentando di accedere a un pacco di aiuti alimentari, le cancellerie europee restano ferme, o peggio, complici del genocidio con il loro silenzio.
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