23 Maggio 2025
Josep Borrell, ex Alto rappresentante per gli Affari Esteri dell’Unione Europea, ha dichiarato che “la metà delle bombe che cadono su Gaza sono fabbricate in Europa”, riferendosi ai due grandi fornitori del Vecchio Continente, oltre agli Stati Uniti: Germania e Italia. Il diplomatico catalano ha anche affermato che “se l’Europa volesse, avrebbe una grande capacità di influenzare Israele”. Borrell ha anche criticato Ursula von der Leyen, per la sua “pochissima empatia per le sofferenze dei palestinesi”.
"Meglio tardi che mai", afferma Borrell dopo la decisione dell’Unione Europea di rivedere l’accordo di associazione dell'Europa con Israele. Una proposta che lui stesso aveva presentato circa sei mesi fa, insieme all’idea di sospendere il dialogo politico con Netanyahu fino alla fine della guerra. Da sempre convinto delle gravi violazioni al Diritto Umanitario e Internazionale dello Stato ebraico, il diplomatico socialista Borrell ha denunciato, durante il suo mandato, le "azioni genocidiarie e l’impasse di Bruxelles". Dopo il fallimento della sua richiesta di revisione degli accordi, respinta dall’opposizione della maggior parte dei Paesi membri dell’Ue, la questione si è riproposta nelle scorse giornate, vedendo un ribaltamento di scenario: 17 dei 27 Stati si sono dichiarati a favore.
Una scelta che, per Borrell, è stata tardiva nell’arrivare e che sarà condotta dai servizi interni della Commissione europea in cooperazione con il Servizio Europeo di Azione Esterna, sotto l’egida dell’Alta rappresentante per gli Affari Esteri Kaja Kallas, liberale estone che non ha espresso finora particolari critiche a Tel Aviv. Basterebbe la maggioranza qualificata per decidere di limitare gli scambi commerciali con Israele ed è proprio questo che fa dire a Borrell: “Se l’Europa volesse, avrebbe una grande capacità di influenzare Israele”. Su Netanyahu, Borrell non crede di vederlo mai processato per crimini contro l’umanità, ma non ha “nessun dubbio che ci sia un’intenzione genocida”, appoggiato anche da alcuni Paesi europei che “lo accolgono con grandi onori”.
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