28 Giugno 2025
Vincenzo De Luca (fonte foto Lapresse)
Vincenzo De Luca, governatore della regione Campania, fa un accorato appello al servizio pubblico televisivo e al mondo del giornalismo nel suo complesso, nel corso della presentazione dei palinsesti Rai a Napoli. Parole che sgorgano dal cuore e che, come punto di caduta, hanno ovviamente le stragi in Ucraina, Gaza, Iran, Israele, anche se De Luca non fa mai riferimenti espliciti.
“Il mondo è cambiato, non è normale. Dobbiamo ricollegare le istituzioni e la politica con la vita. In questo momento la politica vive un processo di astrazione autoreferenziale, senza collegamento con la vita. Più in generale siamo in una fase di post-democrazia, circondati da fake news, da una invasione di notizie. E in questo ambiente si diffonde una unica unica immagine della realtà, un pensiero unico”. Qui De Luca entra a gamba tesa contro i signori della guerra: “Il diritto è uguale per tutti. E la guerra preventiva non fa parte del diritto internazionale. I massacri si chiamano massacri. I bambini che muoiono di fame e di sete sono una vergogna. Serve un sussulto di civiltà, altrimenti si precipita tutti in uno stato di natura, dal primato della coscienza al primato della violenza. E siamo narcotizzati dalle immagini di violenza, non ci facciamo più caso. Chiedo allora a tutto il mondo dei media un impegno straordinario, un sussulto di civiltà, per recuperare i valori umani universali”.
Applausi scroscianti per il governatore, con standing ovation all’interno del centro di produzione Rai di Napoli, a due passi dallo stadio Maradona.
E per il mondo dell’audiovisivo, in effetti, De Luca è un interlocutore piuttosto generoso: “La regione Campania è quella che investe di più in cultura. Dal 2020 al 2025 abbiamo investito circa 40 milioni di euro in produzioni audiovisive. Nel 2024 abbiamo versato 4,5 milioni per produzioni cinematografiche, e nel 2025 circa cinque milioni di euro. Con la Rai abbiamo co-prodotto una decina di titoli audiovisivi. Inoltre abbiamo investito circa 50 milioni di euro per un polo audiovisivo a Fuorigrotta, cui aggiungere altri sette milioni per strutture dedicate alle riprese subacquee. E, infine”, conclude De Luca, “c’è il nostro impegno a ristrutturare il centro di produzione Rai di Napoli, che ha corso il rischio di essere depotenziato, con un co-finaziamento di 16 milioni”.
Di Claudio Plazzotta
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