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Dazi, Corte d'appello: "Restano in vigore", accordo Usa-Cina sulle tariffe, terre rare di Pechino in cambio di semiconduttori statunitensi

Trump vince su due fronti, dal punto di vista giudiziario e sul raggiungimento di un accordo con la Cina

11 Giugno 2025

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La Corte d'appello Usa si è espressa in merito ai dazi, asserendo come questi debbano "restano in vigore". La Corte ha prorogato la precedente sospensione temporanea di una sentenza del tribunale commerciale, che aveva imposto lo stop. I giudici d'appello si erano già espressi su questo tema, varando una sospensione, che adesso è stata prorogata. L'udienza decisiva è fissata per il 31 luglio. Nel frattempo, Trump vince su un altro fronte, quello relativo alla ricerca di un accordo con la Cina in merito alle tariffe. 

Dazi, Corte d'appello Usa: "Restano in vigore"

Trump può esultare per la decisione della Corte d'appello Usa, che ha sostenuto come i dazi debbano "restare in vigore". Una sentenza debole quella della Court of International Trade, su cui i giudici d'appello sono intervenuti due volte. Dopo lo stop, Trump aveva tuonato: "Non spetta a giudici non eletti decidere come affrontare adeguatamente un'emergenza nazionale. Il Presidente Trump si è impegnato a mettere l'America al primo posto e l'amministrazione si impegna a utilizzare ogni leva del potere esecutivo per affrontare questa crisi e ripristinare la grandezza dell'America".

Accordo Usa-Cina sulle tariffe, terre rare di Pechino in cambio di semiconduttori statunitensi

L'altra vittoria per il presidente americano arriva sul fronte del raggiungimento di un accordo con la Cina in merito ai dazi. Il viceministro del Commercio cinese Li Chenggang ha dichiarato: "Le due parti hanno, in linea di principio, raggiunto un quadro di riferimento per l'attuazione di quanto concordato dai due capi di Stato durante la telefonata del 5 giugno e del consenso raggiunto durante l'incontro di Ginevra".

"Abbiamo raggiunto un’intesa generale che potrebbe risolvere la questione delle terre rare", hanno dichiarato il segretario al Commercio USA Howard Lutnick e il negoziatore Jamieson Green. L'accordo si baserebbe su terre rare cinesi in cambio di semiconduttori statunitensi, essenziali per entrambe le economie.

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