01 Giugno 2025
Frasi di Edward Said
Ecco cosa scriveva lo scrittore statunitense di origine palestinese Edward Said nel 2002 in merito a Gaza. Parole che riflettono esattamente quello che accade oggi, ben 23 anni dopo: "Gaza è circondata su tre lati da un recinto di filo metallico percorso dalla corrente elettrica; imprigionati come animali, gli abitanti si trovano nell’impossibilità di muoversi, di lavorare, di vendere la verdura e la frutta che coltivano, di andare a scuola. Sono esposti agli attacchi dal cielo degli aerei e degli elicotteri israeliani, e a terra vengono abbattuti come tacchini dai carri armati e dalle mitragliatrici. Affamata e misera, Gaza umanamente è un incubo, fatto […] di migliaia di soldati impegnati nell’umiliazione, nella punizione e nell’intollerabile indebolimento di ogni palestinese, a prescindere dall’età, dal sesso e dallo stato di salute. Le forniture mediche vengono trattenute al confine, sulle ambulanze si spara oppure si fa in modo che perdano tempo. Vengono demolite centinaia di case e terreni agricoli e centinaia di migliaia di alberi vengono distrutti in nome della punizione collettiva sistematica con cui si intendono colpire i civili, in gran parte profughi in seguito alla distruzione della loro società nel 1948".
Parole che sembrano state scritte ieri ma che invece sono datate agosto 2002. Un dettaglio che rende il quadro ancora più drammatico: da 23 anni nulla è cambiato a Gaza, anzi. Qualcosa è cambiato, ma in peggio. I civili palestinesi vengono continuamente uccisi e nella Striscia ormai da un anno e mezzo si assiste ad un vero e proprio genocidio.
Said è morto 20 anni fa. Da poco è uscito La Pace possibile Riflessioni critiche e prospettive sui rapporti israelo-palestinesi che raccoglie un insieme di testi scritti poco prima della sua scomparsa: scritti che, riflettono appieno la situazione ieri e oggi, praticamente uguale nei suoi contorni.
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