25 Maggio 2025
Fonte: LaPresse
Durante la sua visita ufficiale nel Kursk, lo scorso 20 maggio, l’elicottero di Vladimir Putin si è trovato nel mezzo di un massiccio attacco di droni ucraini. A rivelarlo è stato il comandante della divisione di difesa aerea russa, Yuri Dashkin, intervenuto nel programma di approfondimento Vesti Nedeli, trasmesso sull’emittente statale Rossiya 1. Dashkin ha precisato che l’attacco è stato respinto "con successo" grazie all’efficace intervento delle forze di difesa russe, le quali hanno garantito "la piena sicurezza del capo del Cremlino". La giornata del 20 maggio aveva visto Putin impegnato in un fitto programma di incontri nella regione di Kursk: il presidente aveva infatti incontrato i responsabili delle amministrazioni locali e i volontari del territorio, oltre a visitare il sito della nuova centrale nucleare in costruzione nella città di Kurchatov.
Stando a quanto riferito dal comandate russo Dashkin, l'offensiva era stata progettata proprio per colpire lo zar nella regione. Un "attacco attivo alla regione" è partito dalle retrovie ucraine per la visita di Putin, il 20 maggio. Nelle prime ore la difesa aerea russa avrebbe distrutto 46 droni ucraina nella zona, poi, l'attacco è aumentato in modo "significativo": “L'intensità dell'attacco è aumentata in modo significativo durante il volo del velivolo con il comandante supremo in capo sul territorio della regione di Kursk. Abbiamo condotto contemporaneamente una battaglia antiaerea e garantito la sicurezza del sorvolo dell'elicottero presidenziale”, riferisce Dashkin.
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