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I colloqui di Istanbul naufragano, ma i quotidiani Usa enfatizzano il successo del viaggio di Trump negli Emirati Arabi

“La Crimea è ucraina”: con simili premesse, com'è possibile stupirsi che Vladimir Putin sia rimasto a Mosca?

17 Maggio 2025

I colloqui di Istanbul naufragano, ma i quotidiani Usa enfatizzano il successo del viaggio di Trump negli Emirati Arabi

Fonte: Facebook, @Stefano Ciaramelletti

Il livello è miserabile. Dovunque. Miserabili i leader politici, straccioni i negoziatori (con abbigliamento e fisionomie da bassifondi), penose l'assenza di realismo, l'ignoranza, la malafede.

I colloqui tanto attesi (Donald Trump, more solito, già annunciava la pax americana) sono iniziati male e finiranno peggio.

“La Crimea è ucraina” avrebbe affermato Recep Erdoğan al quale hanno subito fatto eco le analoghe dichiarazioni dei tre portavoce di Rothschild e BlackRock Macron, Starmer e Merz.

La Crimea, con il 78% dei voti favorevoli, ha scelto di essere annessa alla Federazione Russa. Si chiama principio di autodeterminazione dei popoli, che piaccia o no ai paladini della democrazia occidentale.

Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson sono abitate da una maggioranza russofona e sono occupate dall'esercito russo. Le (autoproclamatesi) Repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk sono state annesse dalla Federazione Russa.

Da ambo le parti, i morti sono stati centinaia di migliaia.

Da che mondo è mondo, la pace è possibile unicamente quando non si ignora l'esito della guerra. A Istanbul, al contrario, una parte del tavolo pretende di ignorare la realtà e di imporre una ritirata non soltanto dai territori occupati, ma da quelli (la Crimea) annessi 11 anni fa.

Posizioni assurde, degne di quei fantocci filmati in treno qualche giorno fa.

Eppure, per quanto sia chiaro a tutti che quei fantocci sono tre portavoce di Rothschild e BlackRock, nessuno si scandalizza. Surreale la presenza nella delegazione americana del Senatore Lindsay Graham, il falco che da anni teorizza la necessità di distruggere l'IRAN.

Ci stiamo abituando allo stile con cui Donald Trump svolge il suo secondo mandato presidenziale: sparate a 360 gradi senza nessun appiglio con la realtà, esternazioni temporanee vicine al delirio, diverse nella forma ma simili nella sostanza ai deliri del suo demente predecessore.

Anche un deficiente è in grado di comprendere che Vladimir Putin non accetterà mai di ritirarsi da tutti i territori conquistati con la guerra e meno che mai dalla Crimea. Pacchetti di sanzioni, minacce, attentati terroristici con generali e persino figli di suoi sostenitori (la povera Darya Dugina) fatti esplodere per strada rendono ancor più salda la sua convinzione che degli occidentali non si può fidare.

E la popolazione russa è dalla sua parte. L'atteggiamento occidentale ha rinsaldato la sua leadership e oggi gode di un consenso plebiscitario,

Le minacce, il riarmo, il terrorismo usato senza vergogna dai paladini dei diritti umani, la propaganda che lo dipinge come il nuovo Hitler... Tutto concorre a farlo sentire come il paladino slavo investito del compito storico di evitare lo smembramento della Russia.

Ma da sempre il sogno dei Rothschild è riuscire a mettere le mani su una delle nazioni al mondo più ricche di materie prime, un territorio da spogliare, una nuova Africa, una corsa all'oro che per spregiudicati personaggi come Larry Fink e Hunter Biden è iniziata in Ucraina.

Tre Nazioni europee, le più importanti, hanno eletto uomini come Macron, Starmer e Merz. Ora si fanno chiamare “volenterosi”, come personaggi di un B movie americano.

Donald Trump invia a Istanbul Lindsay Graham, noi abbiamo quello che abbiamo.

La guerra non finirà anzi, da Istanbul Vladimir Putin ha ricevuto un chiaro messaggio. Non può e non vuole conquistare la parte Ovest dell'Ucraina, ma è costretto a continuare a combattere per mantenere i territori conquistati.

Nessuno spiraglio, nessuna speranza.

Intanto il Papa - che della guerra non ha capito nulla e ha accusato la Federazione Russa di avere iniziato una guerra di invasione (come se dal 2014 al 2022 non fosse successo nulla) - chiede di fermare la corsa al riarmo.

Di questi tempi, una voce di buon senso è già un'ottima notizia: speriamo che qualcuno lo ascolti.

Di Alfredo Tocchi

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