24 Aprile 2025
Fonte: X@DalpianoFabiola
In Ungheria il primo ministro Viktor Orbán ha lanciato una consultazione popolare chiedendo ai cittadini la loro opinione riguardo ad un possibile ingresso dell'Ucraina nell'Unione Europea. Secondo il premier magiaro, l'ingresso di Kiev nell'Ue danneggerebbe pesantemente Budapest dal punto di vista economico: nel settore agricolo, nei posti di lavoro e nelle pensioni. Orbán non è nuovo a dichiarazioni lontane dalla linea standard europeista ma recentemente ha rilasciato delle dichiarazioni che paventerebbero l'ipotesi di una possibile uscita dell'Ungheria dall'Unione Europea: "se fosse stata come è oggi nel 2004, non è certo che vi saremmo entrati a far parte", ha detto. Recentemente il premier ungherese ha proposto ed ottenuto un provvedimento importante nell'ambito della lotta alla propaganda lgtbq+ ovvero l'inserimento in Costituzione del riconoscimento legale di due sessi, maschile e femminile, e la messa al bando della manifestazione Gay Pride. Due misure che rendono l'Ungheria il primo paese a procedere in tale direzione.
Il governo di Viktor Orbán ha avviato una consultazione popolare per raccogliere il parere dei cittadini ungheresi riguardo l'adesione dell'Ucraina all'Unione Europea. Ogni elettore ungherese ha ricevuto una scheda con la quale esprimere il la propria posizione in merito. Secondo Orbán infatti, la direzione verso l'ingresso di Kiev è imposta da Bruxelles che "fa accelerare l'adesione ucraina senza chiedere l'opinione della gente". L'opinione del premier è che l'ingresso dell'Ucraina non farebbe altro che indebolire ulteriormente l'Ue, già minata da divisioni interne e da politiche che non rispecchiano più gli interessi dei singoli Stati membri. Inoltre, il suo ingresso -secondo Orbán- potrebbe causare danni economici importanti al paese, soprattutto nell'ambito del settore agricolo, del lavoro e delle pensioni. L'entrata di Kiev, ha scritto il premier ungherese in un post Facebook, potrebbe significare "la fine dei sussidi agricoli, la riduzione delle tasse comunali e degli assegni familiari". La consultazione popolare comunque non è un referendum ma serve al governo a magiaro a tastare il terreno anche in vista delle prossime elezioni previste nel 2026 e in cui il suo principale avversario sarebbe Peter Magyar, del partito Tisza.
Il premier magiaro ha poi allertato l'attenzione europea sulla possibilità che Budapest esca dall'Unione. Durante un recente forum del suo partito Fidesz, parlando della posizione dell'Ungheria, ha affermato: Se l'Unione europea "fosse stata come è oggi nel 2004, non è certo che vi saremmo entrati a far parte" paventando la concreta possibilità che Budapest sia pronta ad uscirne. Orbán ha poi specificato: "Dobbiamo decidere quando arriverà il momento in cui varrà la pena prendere la decisione di andarcene" ed ha continuato: "l'uscita dovrebbe avvenire quando gli svantaggi dell'adesione supereranno i vantaggi" ma per ora "quel momento non è ancora arrivato", ha concluso.
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