18 Aprile 2025
Donald Trump (fonte foto Lapresse)
Apocalisse significa disvelamento, rivelazione.
La caduta del velo, la rivelazione, porta alla consapevolezza. La “consapevolezza umana” è uno dei grandi misteri inconoscibili: fino a che punto siamo consapevoli?
Federico Faggin studia da quarant'anni questo mistero: la consapevolezza è una proprietà irriducibile della natura? Saremo in grado di trasmettere la consapevolezza umana all'intelligenza artificiale?
Viviamo un'epoca straordinaria. Da un lato, l'intelligenza artificiale, il progresso scientifico, dall'altro il regresso della società umana allo stadio più basso, animalesco.
Dio è morto, è una falsa notizia. Un agnostico non dubita che - ciò nonostante – un'umanità consapevole possa vivere nel rispetto di una morale laica condivisa. Ma l'umanità è inconsapevole e questa evidenza mi porta a credere che senza Apocalisse, senza disvelamento, rivelazione, la morte di Dio conduca all'autodistruzione dell'uomo.
Negli Stati Uniti si prega Dio continuamente, poi si applica in politica e ad ogni livello della società la legge più bassa, animalesca, del più forte.
Alla luce del sole si usa il ricatto come strumento politico, si sostiene un ordine mondiale profondamente iniquo senza farsi scrupoli. Il fine giustifica i mezzi? Forse, a volte, se il fine è etico. Ma qui di etico non c'è nulla, né il fine né i mezzi: tutto è immorale.
L'uomo è un animale sociale. Ogni ordine immorale instaurato e sorretto dall'uso della violenza è un sopruso, una prevaricazione, una violazione di diritti fondamentali.
Eppure, mai come oggi ci è chiaro che la vita umana è uno scontro cruento di tutti contro tutti: homo homini lupus.
La resistenza possibile è il rifiuto di vivere nella condizione bestiale di animali. Sì, ma dove?
Oggi ogni fuga – individuale o collettiva – è impossibile. Il pianeta è improvvisamente un luogo senza nascondigli dove vivere nel rispetto di una morale diversa da quella bestiale. I cattolici parlano dell' “Opzione Benedetto”: vivranno in monasteri arroccati su impervie montagne professando il loro culto desueto, ma il punto è: sfuggiranno agli esattori del fisco, ai doveri di cittadini di una Nazione, rifiuteranno l'evoluzione scientifica, staccheranno tutte le connessioni?
Ci rifletto dall'agosto 2014 e non vedo alcuna salvezza possibile. Catastrofismo? Credo piuttosto realismo, buon senso.
Naturalmente, a livello individuale non è necessario comportarsi come Donald Trump. Ricattare i più deboli, imporre con la forza la propria visione del mondo è patologico. Criminale quando il fine è mantenere la supremazia del dollaro, che significa la supremazia degli Stati Uniti.
C'è una grande tribù di uomini primitivi che vive alle spalle del resto dell'umanità e non ha alcuna intenzione di cedere ad estranei il magico potere di creare ricchezza dal nulla, semplicemente emettendo dollari.
La supremazia degli economisti ha partorito un mostro: una società profondamente iniqua. Ciò nonostante – per quasi tutti – il rimedio è affidarsi ai tecnici (altri economisti!). Fino a quando?
C'è bisogno di Apocalisse, disvelamento, rivelazione. Forse questo è il passaggio evolutivo indispensabile perché l'umanità ricominci a comportarsi umanamente.
Oggi il mondo è disumano e non è un caso che si riaffacci lo gnosticismo: un'ombra demoniaca copre la luce.
Non è forse demoniaco pensare alla guerra come a qualcosa di ineluttabile? Non è forse animalesco vivere la propria vita come un combattimento in cui al più forte spetta il diritto di vita o di morte sul più debole?
In un primo momento, soltanto le persone credenti, profondamente religiose – e non necessariamente cristiane – saranno di ostacolo al trionfo prossimo venturo della barbarie. Poi, soltanto una morale laica, un'etica condivisa potrà fare da levatrice alla nuova umanità.
Ma ogni (ri)nascita richiede la morte. E questo è il messaggio della Pasqua cristiana.
Di Alfredo Tocchi
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