16 Aprile 2025
Gli Stati Uniti non hanno firmato la dichiarazione di condanna dell’attacco missilistico russo contro Sumy, il più sanguinoso dall’inizio del 2025, proposto da G7. Donald Trump ha deciso di non firmare il documento per “preservare lo spazio per negoziare la pace” con la Russia. Nel frattempo, Zelensky ha rimosso il governatore della regione di Sumy.
Domenica 13 aprile, in concomitanza con la Domenica delle Palme, la Russia ha colpito la città ucraina di Sumy con due missili balistici a corto raggio, uno dei quali caricato con munizioni a grappolo. L’attacco ha provocato almeno 36 vittime e 119 feriti, tra cui numerosi civili e bambini, secondo quanto dichiarato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Gli Stati Uniti hanno rifiutato di firmare il documento, informando, secondo Bloomberg, il G7 della "volontà di tenere aperti i negoziati per la pace con la Russia". La bozza del comunicato del G7, fortemente voluta dal Canada, presidente di turno del gruppo, definiva l’attacco come una dimostrazione della volontà russa di proseguire il conflitto. Tuttavia, senza il sostegno americano, il documento non ha potuto essere approvato. “Tutti noi sosteniamo la spinta del presidente Trump verso la pace”, ha dichiarato il segretario generale della NATO, Mark Rutte, in visita a Odessa con Zelensky. “Si tratta di sforzi non facili”, ha aggiunto.
Nel frattempo, Zelensky ha rimosso il governatore della regione di Sumy, Volodymyr Artyukh, dopo una sua dichiarazione ai media che sembrava confermare che il raid avesse colpito un raduno militare per la consegna di onorificenze ai soldati della 117ª Brigata. Artyukh aveva infatti dichiarato di essere stato “invitato” all’evento, ma di non averlo organizzato personalmente. Una conferma indiretta delle voci secondo cui l’evento si svolgeva in un centro congressi nel cuore della città.
Il presidente ucraino ha dichiarato: "Sapete che per noi queste sono linee rosse”. "Ancora una volta, i rappresentanti discutono di questioni che vanno oltre la loro competenza", ha aggiunto.
Le tensioni tra Kiev e Washington si sono acuite ulteriormente dopo le parole del vicepresidente USA JD Vance, che ha risposto a Zelensky: “Penso che sia piuttosto assurdo che Zelensky dica al governo americano, che attualmente tiene insieme tutto il suo governo e lo sforzo bellico, che in qualche modo siamo dalla parte dei russi.”
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