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Al via il Consiglio Europeo, sul tavolo sostegno all'Ucraina, difesa e ReArm Europe; il Cremlino attacca: "UE partito della guerra"

I leader europei a Bruxelles per discutere del sostegno all'Ucraina e del piano ReArm Europe da 800 miliardi; il portavoce Peskov: "L'Europa pensa a militarizzarsi"

20 Marzo 2025

Consiglio Ue

Consiglio Ue

I leader europei sono riuniti a Bruxelles per il Consiglio Europeo che si terrà il 20 e 21 marzo. Al vertice si parlerà delle questioni in rilievo sul panorama internazionale: il sostegno all'Ucraina (dopo i "proficui colloqui" di Trump con Putin e Zelensky), il piano ReArm Europe dal 800 miliardi di euro e la "difesa comune europea", la situazione in Medio Oriente e la migrazione (che il governo Meloni ha dichiarato "essere al centro dell'agenda europea"). Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha attaccato: "L'Europa si è messa a militarizzarsi e si è trasformato nel partito della guerra". 

Al via il Consiglio Europeo, discussione sul sostegno all'Ucraina, difesa e ReArm Europe; il Cremlino attacca

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha fatto sapere di supportare il progetto di difesa comune europea. "Continuiamo a lavorare perché ci sia una vera difesa europea", ha detto il vicepremier, "l’Europa più è unita meglio protegge i cittadini dell’Unione europea: senza l’Europa, né dal punto di vista della sicurezza né dal punto di vista dell’economia, l’Italia può andare da nessuna parte". Al Consiglio Europeo la difesa e il ReArm Europe sono due dei temi principali, oltre al sostegno all'Ucraina. Il vertice arriva dopo le due telefonate di Trump verso Putin e Zelensky, che hanno portato a stabilire un incontro tra il tycoon e il leader russo a Gedda e dei negoziati tra Washington e Kiev sempre in Arabia Saudita. I 27 leader dovrebbero rimanere fermi "nel sostegno all'Ucraina finchè necessario", come riferito dalla premier Meloni al Senato. La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha affermato che "questi sono giorni decisivi per l'Europa". L'Alta rappresentante UE, Kaja Kallas, ha fatto sapere che il piano "realistico" per dare munizioni all'Ucraina "sarebbe di 5 miliardi".

Intanto il portavoce Peskov ha espresso la contrarietà del Cremlino alla strategia messa in pratica dall'UE: "L'Europa si è messa a militarizzarsi e si è piuttosto trasformata in un partito di guerra. Ogni giorno sentiamo molti segnali da Bruxelles. Principalmente i segnali da Bruxelles e dalle capitali europee riguardano ora i piani per militarizzare l'Europa, il che è chiaramente dissonante con l'umore dei presidenti di Russia e Stati Uniti di cercare modi per avviare un processo di soluzione pacifica".

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