26 Febbraio 2025
Hamas ha annunciato che "è stato raggiunto un accordo" per risolvere il problema del ritardo del rilascio di 602 detenuti palestinesi in cambio di quattro ostaggi israeliani deceduti. Lo scambio, ha fatto sapere Hamas, avverrà domani, giovedì 26 febbraio, sotto la supervisione dell'Egitto.
L'accordo sullo scambio che si terrà domani giovedì 26 febbraio ha permesso di superare lo stallo imposto da Israele che rischiava di mettere a rischio l'intero negoziato sulla tregua a Gaza. Il rilascio dei prigionieri era stato infatti bloccato da Netanyahu il 22 febbraio scorso, quando Israele si era rifiutato di consegnare i 602 detenuti palestinesi come previsto dagli accorsi, a causa delle cerimonie di Hamas ritenute "umilianti".
Questo scambio "simultaneo" concluderà la prima fase dell'accordo, che include il cessate il fuoco temporaneo in corso, e che termina ufficialmente sabato 1 marzo.
L'Egitto è chiamato a supervisionare il meccanismo di scambio tra Hamas e Israele. La delegazione della leadership di Hamas, guidata da Khalil Al-Hayya, ha incontrato al Cairo i funzionari egiziani. Hanno discusso dell'attuazione dell'accordo di cessate il fuoco, lo scambio di prigionieri e delle prospettive per la seconda fase dei negoziati. Hamas ha sottolineato il suo impegno nel portare avanti gli accordi ed evidenziato il mancato rispetto delle negoziazioni da parte dello Stato ebraico: "È stato raggiunto un accordo per risolvere il problema del ritardo del rilascio dei prigionieri palestinesi che avrebbero dovuto essere rilasciati nell'ultimo lotto".
Secondo alcune indiscrezioni è possibile addirittura che la consegna delle salme dei 4 israeliani possa avvenire addirittura stasera. Si prevede che Hamas consegni i corpi di Tsahi Idan, Ohad Yahalomi, Itzik Elgarat e Shlomo Mantzur ai funzionari egiziani, che si occuperanno di trasferirli in Israele senza cerimonia pubblica. Hamas ha fatto sapere che "La consegna avverrà senza la presenza del pubblico per impedire all'occupante di trovare qualsiasi pretesto per ritardi o ostruzioni".
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