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Gaza, raid Israele su campo profughi, bombardato aeroporto della Croce Rossa e incendiato ospedale, Oms: "Era l'ultimo della zona nord", almeno 50 morti

Le Forze di Difesa Israeliane (Idf) hanno giustificato l’operazione descrivendo l’ospedale come una "roccaforte delle organizzazioni terroristiche"

28 Dicembre 2024

Gaza, raid Israele su campo profughi, bombardato aeroporto della Croce Rossa e incendiato ospedale, Oms: "Era l'ultimo della zona nord", almeno 50 morti

Fonte: imagoeconomica

Raid israeliani devastano ospedale e campo profughi a Gaza, lasciando almeno 50 morti, crescono le condanne internazionali. La situazione nella Striscia di Gaza continua a peggiorare. L’ultimo grave episodio riguarda il bombardamento dell’ospedale Kamal Adwan, situato a Beit Lahia, nel nord di Gaza, dichiarato ieri "fuori uso" dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Secondo fonti ufficiali, 50 persone sono morte durante il raid, tra cui cinque operatori sanitari. L’attacco ha messo definitivamente fuori servizio l’ultima grande struttura sanitaria nel nord della Striscia, lasciando migliaia di persone senza cure mediche adeguate.

"Il raid di questa mattina al Kamal Adwan Hospital ha messo fuori servizio quest'ultima importante struttura sanitaria nel Nord di Gaza. I primi resoconti indicano che alcuni reparti chiave sono stati gravemente bruciati e distrutti durante il raid", ha dichiarato l’OMS. Circa 350 persone erano presenti nell’ospedale al momento dell’attacco, tra cui 75 pazienti, molti in condizioni critiche, e 180 operatori sanitari. L’evacuazione forzata ha costretto i pazienti a rifugiarsi in strutture precarie, come l’Ospedale indonesiano e la scuola Al Fajura.

Gaza, Hamas e Israele, la narrazione delle parti

Le Forze di Difesa Israeliane (Idf) hanno giustificato l’operazione descrivendo l’ospedale come una "roccaforte delle organizzazioni terroristiche". Secondo un comunicato ufficiale, la struttura sarebbe stata utilizzata come nascondiglio da Hamas. Al contrario, il gruppo palestinese ha respinto le accuse, affermando che "le bugie del nemico sull'ospedale mirano a giustificare l'abominevole crimine commesso dall'esercito di occupazione".

L’emittente Al Jazeera e il Ministero della Sanità di Gaza, sotto il controllo di Hamas, sostengono che l’esercito israeliano avrebbe incendiato deliberatamente i reparti chirurgici, aggravando ulteriormente le sofferenze della popolazione locale. "Quel che vediamo rappresenta una punizione per la popolazione", ha denunciato Margaret Harris, portavoce dell’OMS.

Raid aerei israeliani, attaccato in Yemen aeroporto Croce Rossa

Nel frattempo, il conflitto ha varcato i confini di Gaza. Israele ha colpito l’aeroporto civile di Sana’a, nello Yemen, scatenando la condanna dell’Onu. "L’aeroporto di Sana’a è un sito civile utilizzato dalle Nazioni Unite e cruciale per le operazioni umanitarie, lo usa anche la Croce Rossa" ha dichiarato Julien Harneis, coordinatore degli aiuti umanitari in Yemen. L’attacco potrebbe compromettere seriamente la distribuzione di beni di prima necessità nel Paese, già devastato da anni di guerra.

In parallelo, l’esercito israeliano ha intercettato un missile lanciato dai ribelli Houthi contro il proprio territorio. Il sistema di difesa missilistica statunitense Thaad, utilizzato per la prima volta in Israele, avrebbe bloccato il razzo, secondo quanto riportato da Reuters.

Emergenza umanitaria: condizioni critiche a Gaza

La crisi sanitaria e umanitaria nella Striscia di Gaza è ormai senza precedenti. "Lo smantellamento sistematico del sistema sanitario a Gaza è una condanna a morte per decine di migliaia di palestinesi", ha dichiarato l’Oms, mentre il capo dell’UNRWA, Philippe Lazzarini, ha lanciato un appello urgente: "I bambini di Gaza muoiono congelati a causa del freddo e della mancanza di riparo. Cessate il fuoco, ora".

Mentre il conflitto continua a espandersi, la comunità internazionale esprime preoccupazione crescente. Tuttavia, la strada per una soluzione diplomatica sembra ancora lontana, lasciando la popolazione civile intrappolata in una spirale di violenza e privazioni.

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