08 Agosto 2024
Fonte: imagoeconomica
Commentando l’attacco condotto dalle forze ucraine in territorio russo, nell’Oblast e sulla città di Kursk, un portavoce della Commissione europea rispondendo alle 12:30 di oggi giovedì 8 agosto alle domande dei giornalisti, ha riferito che Kiev "sta combattendo una legittima guerra di difesa contro l’aggressione illegale" di Mosca e che "nel quadro di questo legittimo diritto a difendersi, ha il diritto di colpire il nemico ovunque ritenga necessario sul suo territorio ma anche nel territorio nemico". Forze d’assalto ucraine avevano attaccato due giorni fa nel cuore del territorio russo, penetrando in un incursione per oltre 10 km nell’Oblast di Kursk e bombardando l’omonima cittadina, con un bilancio di 5 morti e 20 feriti tra gli abitanti. Supportata da carri armati, veicoli blindati, missili e droni, l’offensiva di Kiev era stata lanciata al di là del confine: i combattimenti continuano da due giorni ma, come osserva Maurizio Boni, Generale di Corpo d’Armata dell’Esercito Italiano e opinionista del magazine online Analisi Difesa, è Mosca che continua a prevalere sul campo, come ormai succede da tempo. E mentre di pace si parla sempre meno, forse anche perché per costruire le condizioni per una trattativa che riguardi anche nuovi rapporti tra il Cremlino e l’Occidente occorre tempo, la UE fa i conti dei soldi spesi per sostenere gli ucraini: secondo la Von der Leyen sono 108 miliardi di euro. Altri ancora saranno necessari dopo la guerra, per la ricostruzione del devastato territorio ucraino.
Ieri il Capo di Stato Maggiore delle forze armate russe Valery Gerasimov, aveva riferito in un incontro con il presidente russo Vladimir Putin (trasmesso sulla tv nazionale) che le forze combinate di aviazione e di artiglieria avevano bloccato l’avanzata delle truppe di Kiev. Il capo di Stato maggiore russo, aveva anche fornito dettagli sulla tentata incursione e aveva riferito che il 6 agosto alle 5:30, unità ucraine che contavano fino a mille uomini erano passate all'offensiva per catturare una parte del territorio del distretto di Sudzhansky, nella regione di Kursk. Ma Boni smentisce questa versione affermando che i soldati ucraini non arrivavano neanche al migliaio: "una brigata articolata su tre o quattro battaglioni… i russi se lo aspettavano. Gli ucraini hanno sfruttato la mobilità offerta da veicoli corazzati per il trasporto di truppe che finora non si erano visti sui campi di battaglia: mezzi prodotti per gli USA dalla General Dynamics canadese, gli striker. Sono molto veloci e finora ne erano stati impiegati pochissimi. Sono apparsi in gran numero, una trentina, per sfruttare la loro velocità di veicoli su otto ruote. I russi li hanno aspettati e gran parte sono stati distrutti dal fuoco combinato di artiglieria e aeronautica". Per il Generale Boni, a questo punto le letture sono due: "la prima è che, come i russi hanno aperto il fronte di Kharkiv per attirare le riserve ucraine a Nord, preparando probabilmente un’azione a Sud, anche gli ucraini hanno voluto attirare riserve russe nella zona di Kursk sguarnendo il Sud, per preparare un contrattacco nel settore di Zaporizhzhia. La seconda è che Zelensky, in grande difficoltà politicamente e sul campo di battaglia, ha messo in atto un’iniziativa per dimostrare all’opinione pubblica e ai suoi sostenitori che l’Ucraina ha ancora la possibilità di causare qualche problema ai russi", ha spiegato.
Del resto lo scenario è credibile, considerato che Kiev è a corto di uomini e che, da quando è stata adottata la legge nel mese di maggio, ha già liberato più di 2.750 carcerati, inclusi spacciatori e assassini per far fronte a tale carenza. Gli ex detenuti possono combattere solo nelle brigate d'assalto (il che significa trovarsi faccia a faccia con i soldati russi) e possono servire solo in divisioni composte da ex carcerati e guidate da un soldato. Oltre a perdere territori e soldati, nel corso degli anni il Presidente ucraino ha perso anche moltissimi consensi, come dimostrano anche gli ultimi sondaggi. Dall'ultima rilevazione condotta tra marzo e maggio 2024 dall’agenzia ucraina Sotsis, ad eventuali elezioni presidenziali, Zelensky otterrebbe solo il 23% dei voti. Il suo avversario Zaluzhnyi otterrebbe invece il 41%. Tutti gli altri candidati sarebbero molto distanti: l’ex leader ucraino Petro Poroshenko e l’ex presidente della Verkhovna Rada Dmitry Razumkov, otterrebbero rispettivamente il 6,4% e il 5,6% di preferenze. Le elezioni, però, non ci saranno come annunciato dallo stesso Zelensky il 6 novembre dello scorso anno. Il Presidente ucraino infatti le aveva definite impossibili a causa del conflitto.
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