06 Agosto 2024
Elon Musk ha denunciato oggi in diversi post ricondivisi dal suo account sulla piattaforma social X (di cui è proprietario), la situazione attuale in Inghilterra, definendola paradossale relativamente all’immigrazione, le proteste e i disordini che si stanno verificando in tutta l’isola. "cosa diavolo sta succedendo qui?" ha scritto il patron di Tesla, X e SpaceX, pubblicando una ricondivisione sul suo profilo e riportante un post con le foto di tre persone tutte condannate, ma per vicende giudiziarie e reati diversi: il primo è il protagonista di un video ricondiviso poco minuti prima da Musk, il cittadino di Liverpool Shaun Tuck, 37enne arrestato il 29 febbraio scorso per aver pubblicato contenuti a sfondo razzista sul social concorrente Facebook e condannato a 15 settimane di prigione. L’amministratore delegato di Tesla aveva accompagnato il repost con la didascalia: "Siamo in Gran Bretagna o in Unione Sovietica?"; il secondo è Samuel Melia, attivista 34enne di estrema destra, fan del fascista inglese Oswald Mosley e condannato a 2 anni di carcere per aver diffuso adesivi con messaggi contro l’immigrazione nel West Yorkshire; infine il terzo individuo nella foto è Hamoud Al Soaimi, 21enne rifugiato politico dal Kuwait, indagato nell’ambito di un’inchiesta per violenze sessuali di gruppo reiterate da lui e la sua gang di adescatori su una 13enne (all’epoca dei fatti) di Newcastle, ricevendo nel marzo del 2024 una condanna a due anni di reclusione ma con pena sospesa e 180 ore di lavori socialmente utili. In merito a quest’ultimo episodio è da riferirsi il commento sorpreso contenuto nella didascalia scelta dal miliardario americano per accompagnare la ricondivisione.
Mentre in Gran Bretagna continuano i disordini che da diversi giorni riguardano varie parti del paese, con una maggiore concentrazione a Liverpool e Manchester e che hanno visto scendere in piazza manifestanti di estrema destra contrapposti a polizia e gruppi rivali, Elon Musk ha deciso di intervenire nel dibattito per dire la sua su quanto sta accadendo. Scatenato sulla piattaforma di microblogging di sua proprietà, Musk pochi minuti prima aveva ripostato dal suo omonimo profilo personale @elonmusk, il video dell’arresto di Shaun Tuck. Nei giorni scorsi, in risposta ad un utente che ha pubblicato un video dei disordini imputandoli all’immigrazione indiscriminata, l’imprenditore aveva commentato che "la guerra civile è inevitabile", scatenando l’ira dell’esecutivo britannico. Circa sette ore fa, sul suo canale social l’amministratore e proprietario del social X (ex Twitter) Elon Musk, ha attaccato direttamente il Primo Ministro inglese Keir Starmer sul tema dell’ immigrazione, taggandolo in una ricondivisione di un video in cui si vedono dei ragazzi incappucciati e definiti dall’autore originale del post, l’account @MrAndyNgo, come "appartenenti armati al gruppo Muslim Patrols" e antagonisti degli estremisti di destra al centro degli scontri di questi giorni in tutta l’Inghilterra. Nei fotogrammi vengono mostrati gli autoproclamatisi vigilantes accerchiare un Pub nella cittadina di Birmingham, ieri 5 agosto 2024, dopo aver marciato nella zona in cerca di suprematisti bianchi con cui intrattenere scontri e creare disordini. L’amministratore, tra le altre, di X e Tesla, ha poi aggiunto al re-post del video il commento "Perchè in Inghilterra non tutte le comunità sono protette?", taggando direttamente l’account istituzionale del Premier britannico: @Keir_Starmer. Dunque, Il Ceo (Chief Executive Officer) della piattaforma social si è rivolto direttamente al primo ministro UK Starmer, chiedendogli il perché, dal suo punto di vista, tutte le comunità non ricevono protezione nel paese.
Ieri il portavoce del Primo Ministro laburista aveva definito "ingiustificabile" il commento pubblicato dal tycoon di X sotto un tweet/post che mostrava un video degli scontri nelle strade inglesi, in cui Musk commentava come segue: "La guerra civile è inevitabile". E oggi anche la viceministra della Giustizia Heidi Alexander ha criticato l’imprenditore di successo per il suo comportamento "irresponsabile". Intanto, il governo del Regno Unito è pronto a schierare "6.000 agenti di polizia specializzati" per affrontare i disordini scatenati dai gruppi dell’ultradestra nell’ultima settimana. Lo ha affermato in un’intervista alla BBC la stessa Alexander, dopo che ieri il Premier Starmer aveva promesso un "esercito" di agenti in più oltre a quelli già impegnati nel reprimere gli scontri. Sempre ieri, in un’altra intervista al canale Sky News Tuesday, la viceministra aveva affermato che: "Penso che le compagnie di social media dovrebbero fare di più, loro hanno la responsabilità morale di non propagandare e disseminare contenuti fuorvianti e che promuovono l’odio", aveva detto la Alexander. Le forze dell’ordine sono state sottoposte a un’attività straordinaria negli ultimi giorni nelle città inglesi e in certi casi, come a Southport, la polizia locale aveva chiesto rinforzi a quelle delle contee vicine. Peter Kyle, ministro della tecnologia del Regno Unito, ha intrattenuto una serie di incontri con i rappresentanti delle aziende a capo dei maggiori social media, proprio sulla condivisione di informazioni errate in relazione agli episodi di violenza e agli scontri. I disordini in Gran Bretagna, inizialmente partiti come proteste anti-immigrazione, hanno dato il via ad una serie di violenze e attacchi da entrambe le parti, contro negozi, moschee e pub assaltati anche con lancio di oggetti e materiale infiammabile.
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