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RFK Jr. punta al dibattito con Biden e Trump, ma l’establishment lavora per tenerlo fuori

Kennedy deve raggiungere un certo livello nei sondaggi e essere in lista in parecchi stati, superando la contrarietà del partito democratico

05 Giugno 2024

Manifestazione no vax a Milano: sarà presente Robert Kennedy jr, nipote di JFK

fonte: Twitter @TheOnion

Il prossimo 27 giugno si terrà il primo dibattito della campagna presidenziale tra Joe Biden e Donald Trump. Quest'anno si comincia molto prima del solito, addirittura prima che i candidati siano stati nominati formalmente dalle convention dei partiti durante l'estate. Il motivo è semplice: il presidente Biden ha capito che deve cambiare la sua immagine di anziano fragile e smemorato, prima che le opinioni degli elettori comincino a cristallizzarsi tra settembre e ottobre. Vuole ancora battere il ferro mentre è caldo, dopo la condanna dell ex-presidente nel processo di New York.

Per questo motivo, Biden ha sfruttato l'ansia di Trump di ingaggiare una battaglia diretta, proponendo di tenere il primo dibattito presto, con regole che vanno bene al presidente uscente: nessun pubblico che potrebbe fare il tifo, e l'accordo di spegnere il microfono del candidato che non sta parlando, così togliendo a Trump la possibilità di interrompere Biden mentre parla. La posta in gioco è alta, poiché se l'attuale inquilino della Casa Bianca dovesse apparire lento e incoerente, potrebbero esserci appelli a cambiare il candidato al momento della convention per evitare di riconsegnare il paese al tycoon.

C'è un terzo incomodo, però: Robert F. Kennedy Jr. È il primo indipendente a raggiungere la doppia cifra nei sondaggi da molto tempo, e per questo punta a inserirsi direttamente nella campagna tra democratici e repubblicani. RFK ha un cognome che pesa, ma posizioni che sono più populiste che tradizionali. Ai media piace sottolineare le sue posizioni no-vax – non solo per il Covid – e altre teorie sul controllo della società da parte delle grandi corporations. Tuttavia, parlano meno della sua opposizione netta alle guerre, del suo appello a riprendere il lavoro del suo padre Robert e del suo zio John per rompere il potere del complesso militare-industriale e delle agenzie dell'intelligence di generare conflitti costanti a livello internazionale.

La grande domanda è: da chi pescherà più voti, Trump o Biden? Su questo punto i sondaggi d'opinione sono contrastanti, come lo sono le posizioni che propone. Ad esempio, invoca la diplomazia per risolvere la guerra in Ucraina, ma esprime un netto appoggio ad Israele. Ciò farebbe pensare che troverà più sostegno a destra, ma le sue posizioni sull'ambiente e il suo richiamo alla tradizione Kennedy potrebbero essere più popolari tra gli attivisti democratici.

Il Partito Democratico, in particolare, sta lavorando intensamente per mantenere Robert F. Kennedy Jr. ai margini della campagna elettorale. Ci sono numerose contestazioni legali in corso per evitare che Kennedy possa essere incluso nella lista dei candidati nei vari stati, ognuno dei quali ha requisiti diversi in termini di firme da raccogliere e procedure da seguire. In risposta a questa campagna, Kennedy sta temporeggiando il più possibile, per ridurre la finestra di tempo in cui si possono presentare opposizioni, ma questo potrebbe creargli problemi per il dibattito, poiché la partecipazione è condizionata alla conferma della presenza in un numero sufficiente di stati per vincere l'elezione.

Un altro requisito è ottenere un sostegno di almeno il 15% in quattro sondaggi nazionali certificati. Finora, Kennedy ha già raggiunto tre di questi sondaggi, quindi ha buone possibilità di superare questo ostacolo. I risultati per Kennedy variano notevolmente, dal 2% in alcune rivelazioni fino al 17% in altre, illustrando la difficoltà di capire il vero livello di sostegno per il candidato indipendente. In media, il suo sostegno si attesta intorno al 10%, ma questo numero tenderà a diminuire con l'avvicinarsi delle elezioni, quando i cittadini faranno ragionamenti sul voto utile rispetto al voto di protesta. Riuscire a partecipare ai dibattiti, tuttavia, potrebbe modificare questa dinamica, presentando Kennedy sullo stesso piano di Trump e Biden. Sarebbe sempre svantaggiato rispetto ai due grandi partiti, ma gli altri candidati sarebbero costretti a rispondere alle sue provocazioni, a volte molto utili soprattutto in politica estera.

di Andrew Spannaus

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