14 Aprile 2024
“Said he was a Buffalo Soldier / Win the war for America” (Bob Marley)
Buffalo Soldiers è il soprannome conferito originariamente ai membri del 10º Reggimento di Cavalleria dell'Esercito degli Stati Uniti dalle tribù dei Nativi Americani contro cui combattevano. Il reggimento fu creato il 21 settembre 1866 a Fort Leavenworth, Kansas. Alla fine il termine incluse il 9° e 10º Reggimento di Cavalleria, il 24° e il 25º Reggimento di Fanteria, nonché il 27° e il 28º Reggimento di Cavalleria - tutti composti unicamente da soldati di colore.
Una storia triste, un esempio del peggiore colonialismo: arruolare uomini di colore (spesso schiavi appena liberati, la Guerra di Secessione finì nel 1865) per sterminare i nativi americani e appropriarsi della loro terra. Si trattò di una guerra di sterminio condotta da razzisti e avventurieri sanguinari. Celebre la frase attribuita al Generale Philip Sheridan: "L'unico indiano buono è quello morto". Gente come il Generale William Tecumseh Sherman, il Colonnello George Armstrong Custer e il famigerato Kit Carlson si fece vanto di attaccare villaggi e uccidere indiscriminatamente uomini, donne e bambini, bruciare i raccolti e - soprattutto - sterminare milioni di bisonti, il cui numero, nell'ultimo quarto del XIX Secolo, passò da diversi milioni a poche centinaia.
Struggente la testimonianza di Old Lady Horse, della Tribù dei Kiowa: "Tutto quello che noi Kiowa avevamo proveniva dai bisonti. Il bisonte era parte della nostra religione. Un bisonte bianco veniva sacrificato nelle nostre cerimonie. Gli uomini bianchi sono arrivati per costruire le ferrovie. A quel tempo i bisonti proteggevano ancora noi Kiowa. C’è stata una guerra tra i bisonti e gli uomini bianchi, che hanno pagato cacciatori per sterminare anche 100 bisonti al giorno, togliendo loro la pelliccia e abbandonando le carcasse a marcire nelle praterie. E così giunse l’ultimo giorno dei bisonti: e non riuscirono a proteggere la nostra gente.”
Il genocidio è un crimine multiforme. Nel corso della Storia, non si è mai presentato due volte allo stesso modo. Tuttavia, nonostante cambino le modalità attuative, la finalità è sempre la medesima: sterminare una popolazione locale e privarla di tutto ciò che è necessario alla sua sopravvivenza. A volte lo sterminio è pressoché immediato, altre volte è protratto per decenni, ma questo non muta la natura criminale dell’intento, l’orrore contro natura del suo risultato finale. Lo sterminio dei nativi americani è andato avanti per quasi tre secoli. Ma i crimini più efferati sono stati commessi dai neonati Stati Uniti d’America. Nei loro primi 100 anni di esistenza (dal 1776 - 1871), gli Stati Uniti hanno stipulato 371 Trattati con i nativi americani. Nel 1871, il Congresso decise di togliere alle tribù indiane lo status di Nazioni e iniziò l'ultima fase del genocidio, affidata proprio ai Buffalo Soldiers.
Perché, proprio questa mattina - in cui i giornali di tutto il mondo dedicano la prima pagina all’attacco iraniano contro Israele - io mi diletto a scrivere dei Buffalo Soldiers? Pochi giorni fa i nostri politici hanno annunciato di volere ripristinare la leva obbligatoria, aggiungendo che potrebbe essere conferita la cittadinanza italiana a tutti gli immigrati clandestini disposti ad arruolarsi nel nostro esercito. In questo presente distopico, dal calderone fumante della storia escono uno dopo l’altro i peggiori incubi dell’umanità. La mano di vernice della democrazia non riesce più a coprire le vergogne del mondo occidentale. L’ideologia totalitarista della società del controllo assume nuove forme: il Green pass, i crediti sociali, gli algoritmi utilizzati per la propaganda e, in prospettiva, hackerare l’essere umano. I neonazisti, i negazionisti e la loro cancel culture, i razzisti, i suprematisti bianchi vivono un momento magico. Il diritto internazionale viene calpestato, le minoranze perseguitate, i nativi rinchiusi in prigioni a cielo aperto, privati di tutto ciò che è necessario alla loro sopravvivenza e uccisi in un macabro tiro al bersaglio mentre si contendono una manciata di farina. Ciò nonostante, chi abbia l’onestà intellettuale di denunciare la gravità morale di tutto questo viene ridotto al silenzio. S’odono soltanto le voci dei militaristi. Così, David Cameron, un uomo che ha già sulla coscienza l’omicidio di Mu'ammar Gheddafi, non si vergogna a pronunciare queste parole davanti al Congresso USA: "I soldi che gli USA hanno speso in Ucraina sono un buon investimento senza perdere un solo americano. Quasi la metà delle attrezzature militari russe anteriori alla guerra è andato distrutto senza perdere la vita di un solo americano. Questo è un investimento nella sicurezza degli Stati Uniti".
Abominevole combattere mandando a morire la gioventù di un’intera Nazione, carne senza valore, esseri umani di serie B come erano considerati ì Buffalo Soldiers. “If you know your history / Then you would know where you coming from.”
Sopportare tutto questo non è facile. Da giurista, percepisco che la fine del diritto internazionale prelude alla fine dello Stato di diritto e spalanca le porte a un futuro distopico dove verrà la legge del più forte in tutti i campi della vita umana, esattamente come già succede nel campo della finanza internazionale, trasformata in un territorio senza regole in cui chi controlla l’emissione del Dollaro impone al resto del mondo il giogo del debito pubblico irridimibile.
Nessuna guerra può migliorare le cose. L’attacco della scorsa notte ci insegna che il lancio di missili e l’invio di droni non ha cambiato di una virgola la condizione di vittime dei palestinesi della striscia di Gaza. L’unica uccisa dalle bombe, dalle prime informazioni disponibili, sarebbe una bambina. Questo è l’orrore della guerra, di tutte le guerre. Questo è esattamente l’orrore che i nostri padri costituenti volevano evitare alle generazioni future quando hanno solennemente dichiarato che l’Italia ripudia la guerra.
Di Alfredo Tocchi.
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