17 Marzo 2024
Jeffrey Sachs, fonte: imagoeconomica
Jeffrey Sachs, economista del Michigan e professore alla Columbia University, è intervenuto sul canale YouTube di 'Reinvented Money' per dire la sua sul conflitto Russia-Ucraina.
Sachs è stato consigliere economico dell'ex presidente sovietico Mikhail Gorbachev e del suo successore Boris Yeltsin per fornire loro un aiuto nella transizione per accedere ad un'economia di mercato più ampia. È stato anche consigliere di Leonid Kučma, secondo presidente dell'Ucraina indipendente. La sua posizione sul conflitto è sempre stata la medesima.
Nel 2022 aveva dichiarato che l'invasione russa sarebbe stata difficile da contrastare e che l'ingresso della Finlandia nella NATO aveva scartato l'ipotesi di un negoziato di pace. Successivamente, in una lettera di 'cessate il fuoco' aveva contestato il supporto militare continuo all'Ucraina da parte dell'occidente.
"L'Ucraina avrebbe dovuto essere una zona cuscinetto, tra l'Europa e la Russia, una zona di sicurezza tra la NATO e la Russia. Questo non significava la fine della sovranità ucraina; anzi, il contrario", ha commentato Sachs, criticando aspramente le intenzioni belliche degli Stati Uniti: "Non c'è niente di sbagliato nella neutralità, e la neutralità ha funzionato bene per Svezia, Finlandia, Austria e Svizzera. Il motivo per cui ha funzionato è che la Russia voleva una zona cuscinetto allo stesso modo in cui l'Occidente voleva una zona cuscinetto. Poi gli Stati Uniti hanno deciso per conto proprio che vogliamo l'Ucraina per noi e vogliamo essere al confine con la Russia".
Secondo Sachs, l'Europa aveva capito da tempo l'intenzione americana di indebolire la Russia. Quando Bush spingeva per l'allargamento della NATO nel 2008 verso l'Ucraina e verso Bucarest, i leader europei gli stavano privatamente dicendo: "George, non fare questo". Anche l'attuale direttore della CIA William Burns, allora ambasciatore degli Stati Uniti in Russia, inviava segnali di risposta: "Questo è assolutamente un punto critico. Non spingere la NATO".
"Se le persone capissero la storia di tutto questo, capirebbero che gli Stati Uniti hanno provocato, provocato, provocato", ha continuato.
Sachs spinge per i negoziati, vedendo nell'Ucraina neutrale la risposta alla fine del conflitto: "E perché Macron o Scholz o chiunque altro crede che la NATO in Ucraina sia fattibile o persino la cosa giusta da fare, se fosse fattibile, mi lascia totalmente perplesso".
Chiude l'intervista con un'amara critica nei confronti del segretario generale della NATO: "E Jens Stoltenberg, che conosco da quando era primo ministro della Norvegia, di cosa sta parlando? Con centinaia di migliaia di ucraini già morti, e lui dice: "L'Ucraina farà parte della NATO". Beh, sì, Jens, solo sopra ai nostri cadaveri".
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia