14 Febbraio 2024
La Corte d'appello di Parigi ha emesso una condanna nei confronti dell'ex presidente francese, Nicolas Sarkozy, infliggendogli una pena di un anno di carcere con la condizionale, inclusa una sospensione di sei mesi. La condanna è collegata all'accusa di aver sostenuto spese eccessive durante la sua campagna presidenziale del 2012. Nel contesto dell'affare noto come 'affaire Bymalion', la giustizia francese ritiene che Sarkozy, che perse le elezioni presidenziali del 2012, fosse a conoscenza del fatto che le fatture relative all'organizzazione dei suoi incontri stavano superando notevolmente i limiti consentiti.
Inizialmente, nel settembre 2021, Sarkozy era stato condannato a un anno di reclusione senza condizionale. Tuttavia, i sei mesi di sospensiva saranno eseguiti attraverso misure alternative stabilite tra i giudici e l'imputato nei prossimi 30 giorni. L'ex presidente ha annunciato la sua intenzione di presentare ricorso in Cassazione.
Il processo ha rivelato l'esistenza di un meccanismo orchestrato per nascondere l'eccesso di spese nella campagna elettorale di Sarkozy, che ammontava a circa 43 milioni di euro, ben oltre il massimo consentito di 22,5 milioni, quindi finanziamenti illeciti per più di 21 milioni. Questo meccanismo coinvolgeva una doppia fatturazione che addebitava al partito, allora chiamato Ump, gran parte dei costi dei comizi elettorali. A differenza degli altri coimputati, l'ex capo di stato non è stato condannato per il sistema di fatturazione falsa, ma per la decisione di continuare con i comizi nonostante fosse stato informato dei rischi di superare il limite stabilito.
Nel corso del processo, Sarkozy ha contestato con forza ogni responsabilità penale. L’ex presidente ha puntato il dito contro i parenti del rivale dell’epoca nell’UMP, Jean-François Copé, il suo capo di gabinetto Jérôme Lavrilleux, vicedirettore della squadra per la campagna presidenziale, e l'agenzia di comunicazione Bygmalion rei di essersi arricchiti.
Insieme a Sarkozy, sono stati condannati l’ex vicedirettore della campagna elettorale Jérôme Lavrilleux a due anni di reclusione di cui diciotto mesi con la condizionale, l’ex direttore della campagna elettorale Guillaume Lambert a due anni di reclusione di cui diciotto mesi con la condizionale, gli ex direttori di Bygmalion, Franck Attal e Guy Alves, rispettivamente a un anno di reclusione con la condizionale e a diciotto mesi di reclusione con la condizionale.
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