27 Ottobre 2023
Joe Biden (fonte: fisco24_info)
A pochi mesi dalle elezioni Usa 2024, Biden crolla nei sondaggi: nessun altro presidente nella storia americana si è mai trovato (in questa fase dell'amministrazione) con un così basso tasso di popolarità. Un record negativo, quello del democratico, che in appena un mese ha perso l'11% dei suoi potenziali sostenitori, scadendo ad un livello di approvazione del 37%. A pesare sulle spalle del commander in chief, vari dossier: la guerra in Ucraina e quella in Israele (soprattutto la seconda, vista l'incidenza tempistica con il crollo dei sondaggi), le sempre più ricorrenti gaffe e l'età avanzata. Non manca poi la candidatura, come indipendente, dell'ex democratico Robert Kennedy. Il nipote di JFK, infatti, sarebbe dato al 13% delle preferenze, non abbastanza per conquistare la Casa Bianca, ma sufficiente per farla perdere ad altri candidati.
Nubi all'orizzonte per il presidente in carica Joe Biden, che nel 2024 vedrà gli anni della sua amministrazione essere messi sotto esame con la prova delle elezioni di midterm. Elezioni che si preannunciano molto, molto difficili, essendo l'81enne originario della Pennsylvania il Capo di Stato americano con il più basso tasso di gradimento della storia Usa dopo tre anni e mezzo in carica. Un tasso di gradimento che ha visto, nell'ultimo mese, una picchiata di ben 11 punti percentuali e che sembra ora essersi stabilizzato attorno al 37%.
Troppo poco perchè il "partito del mulo" (questo il soprannome dei democratici, in contrapposizione al "partito dell'elefante" repubblicano) possa affrontare il voto di metà mandato con serenità. Non a caso, quindi, sembrerebbero aumentare nelle fasce più progressiste dell'opinione pubblica statunitense le voci di quanti chiedono al 46esimo presidente un passo indietro, per permettere ad un altro membro del partito di affrontare la sfida del voto. Dal canto suo, comunque, Biden continua ad insistere sulla propria scelta di volersi candidare per il secondo mandato, non lasciando intendere aperture in senso contrario.
A pesare sulla popolarità di Biden, diversi fattori. Pesa innanzitutto la questione internazionale: il conflitto ucraino era diventato nei mesi scorsi fonte di grande fastidio per buona fetta dell'opinione pubblica statunitense, in difficoltà a capire il sostegno ad una nazione lontana per la cui difesa le riserve militari ed economiche di Washington sembravano essere sul punto di esaurirsi. Lo scoppio improvviso della guerra in Israele, e le draconiane azioni prese dal Pentagono riguardo tale dossier (almeno tre portaerei, con le relative squadre navali, sarebbero state spostate nell'area del Levante tra Mediterraneo e golfo Persico), oltre che i crescenti scambi di minacce incrociate tra Washington e Teheran, starebbero preoccupando una fetta di elettorato, intimorito di vedere, ancora una volta, le proprie truppe impantanate nel calderone del Medio Oriente.
C'è poi la questione della figura stessa di Biden. Se la questione dell'età era stata poco cavalcata dagli avversari alle elezioni del 2019, essendo Trump più giovane di soli 4 anni, le ormai innumerevoli gaffe del commander in chief hanno ormai sdoganato l'argomento, anche nel campo democratico. Pochi mesi fa aveva fatto scalpore un'intervista in cui Hillary Clinton (candidata democratica contro Trump nel 2016) aveva ammesso che "sollevare la questione dell'età del presidente in carica (Joe Biden, ndr) in effetti è legittimo". E se i compagni di partito mantengono il "fuoco amico" a bassa intensità, parlando di generici "limiti dell'età", da parte repubblicana non mancano accuse ben più esplicite di presunta demenza senile di Biden. Accuse non confermate, ma che rischiano di fare breccia in una parte dell'elettorato democratico.
Altro elemento di preoccupazione per il presidente Usa, la candidatura alla Casa Bianca di Robert Kennedy, nipote di JFK. Per tutta la vita militante tra le fila del partito democratico, Kennedy (69 anni) si è candidato come indipendente ad ottobre. Difficile secondo i sondaggisti che possa vincere la corsa alla presidenza, viene dato tra il 13% ed il 16%, ma il suo nome sulla scheda potrebbe togliere voti al candidato democratico, Biden appunto. Non a caso, sottolineano diversi osservatori, il crollo di 11 punti del presidente, oltre che con conflitto in Israele, combacia anche con l'annuncio della candidatura di Kennedy.
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