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Spagna, accusa la vicina di "sesso troppo rumoroso" in TV, condannata a pagarle 10mila euro per diffamazione

Una donna spagnola e la TV di Stato TVE sono state condannate a pagare 10mila euro a testa per diffamazione. Durante un'intervista, la donna aveva parlato delle "rumorose" attività notturne della vicina

02 Agosto 2023

Spagna, accusa la vicina di "sesso troppo rumoroso" in TV, condannata a pagarle 10mila euro per diffamazione

Sex roulette (fonte Pixabay)

I fatti contestati risalgono al 2017. Oggi, infine, dopo diversi anni, arriva anche la sentenza. Una sentenza abbastanza pesante, commutata ad una donna spagnola, per la precisione della città di Salamanca, accusata di diffamazione ai danni di una vicina di casa, alla quale dovrà pagare 10mila euro. Una storia come tante, a prima vista, ma i cui dettagli hanno ipnotizzato l’opinione pubblica iberica, ansiosa di sapere come la faccenda sarebbe andata a finire, quasi si trattasse di una soap. A suscitare tanta curiosità, le diUnnnamiche della diffamazione.

“Fa sesso a volume troppo alto”, condannata a pagare 10mila euro per diffamazione insieme alla rete che l’ha intervistata

Nel 2017, appunto, la donna di Salamanca era ospite del programma televisivo del mattino “La Mañana" della Televisión Española (TVE). Qui, in diretta dalla propria casa, si lamentava sconsolata con la presentatrice dei forti rumori che la notte le impedivano di prendere sonno. A provocarli, diceva, l’attività notturna della vicina del piano di sopra.

Un’attività apparentemente senza controllo, per la quale la signora denunciava non solo lo sforamento del limite massimo di decibel imposto dal comune, ma anche il fatto che l’intera casa tremasse fino a far cader i quadri dalle pareti. La donna, poi, si era lanciata in una dettagliata descrizione di cosa la vicina pronunciasse nel pieno della passione, fino ad arrivare ad ipotizzare che di mestiere facesse l’escort, visto i numerosi incontri galanti. Il tutto, in diretta nazionale.

Sebbene non sia chiaro se la donna abbia mai pronunciato il nome della vicina, la casa era ben visibile nel servizio, rendendola in ogni caso facilmente riconoscibile. Da qui, la decisione della corte suprema spagnola, di considerare il caso come un’illegittima ingerenza della vita privata e della privacy della ormai nota vicina di casa, condannando non solo la lamentosa intervistata, ma anche la rete televisiva, a pagare 10mila euro a testa alla donna.

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