29 Giugno 2023
Fonte: David Hiscock/Reuters
Mercoledì 28 giugno (orario notturno italiano), le autorità hanno annunciato il ritrovamento di resti umani all'interno dei rottami del sottomarino Titan, che è stato sollevato dalle profondità dell'Atlantico settentrionale e portato in un porto qui a St. John. L'orrore dell'implosione della scorsa settimana del Titan ha portato alla morte di cinque persone, e ora gli esperti medici americani si apprestano ad analizzare i resti, mentre la Guardia Costiera degli Stati Uniti avvia un'indagine di alto livello per determinarne la causa.
Il design innovativo in fibra di carbonio del Titan, oggetto di preoccupazioni fin dai suoi primi giorni, potrebbe portare a una maggiore regolamentazione nel settore dei sottomarini. Gli esperti avevano sollevato questioni sulle sue caratteristiche sperimentali anni prima della catastrofe.
"Queste prove saranno fondamentali per gli investigatori di diverse giurisdizioni internazionali per comprendere le cause di questa tragedia", ha dichiarato il capitano Jason Neubauer della Guardia Costiera, a capo dell'indagine, commentando il ritrovamento dei detriti estratti dall'oceano mercoledì. "C'è ancora molto lavoro da fare per comprendere i fattori che hanno portato alla perdita catastrofica del [Titan] e per contribuire a garantire che una simile tragedia non si ripeta".
Un veicolo subacqueo telecomandato appartenente a Pelagic Research Services ha recuperato i rottami del Titan dopo che sono stati scoperti la scorsa settimana, ha riferito il portavoce Jeff Mahoney. Tuttavia, Mahoney ha rifiutato di rilasciare ulteriori commenti sui rottami recuperati, affermando che il coinvolgimento dell'azienda nell'operazione si è concluso.
Il Titan era stato disperso per giorni dopo aver perso ogni contatto il 18 giugno mentre tentava di immergersi nel sito del relitto del Titanic, a una profondità di 2,5 miglia sul fondale oceanico. Ora, le autorità e gli esperti ritengono che il sottomarino abbia subito una catastrofica perdita della camera di pressione, causando un'implosione che ha portato alla morte di tutti gli occupanti.
Tra le vittime dell'incidente vi erano Stockton Rush, 61 anni, amministratore delegato di OceanGate; Hamish Harding, 58 anni, imprenditore britannico dell'aviazione; Paul-Henri Nargeolet, 77 anni, ex comandante della marina francese; e Shahzada Dawood, 48 anni, imprenditore britannico-pakistano, insieme al figlio diciannovenne, Suleman.
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